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Bollettino BCE: tra segnali di recupero e incertezze per il futuro

Pubblicato: 31/07/2020 09:00

E’ stato appena diffuso il Bollettino BCE riferito a luglio. Segnali di recupero dall’economia della zona euro ma anche preoccupazioni su un futuro fortemente incerto.

La BCE riporta una ‘riduzione epocale’ della produzione dell’Eurozona nel secondo trimestre e l’Eurotower è pronta ad agire di nuovo se necessario.     

La ripresa resta disomogenea e incerta a livello internazionale a seguito di politiche di contenimento allentate in tutto il mondo.

Considerando le attuali prospettive economiche, la BCE continuerà a mantenere una politica monetaria accomodante per supportare la ripresa assicurando stabilità dei prezzi.

Dal bollettino economico della Banca Centrale Europea emergono due preoccupazioni. Ecco quali sono.

Bollettino BCE: le due preoccupazioni che rendono incerto il futuro

I due elementi che preoccupano Francoforte sono:

l’inflazione: nel complesso, è frenata dal calo delle quotazioni dell’energia. Considerando il calo del PIL, le pressioni sui prezzi dovrebbero rimanere molto contenute;

prospettive economiche al ribasso in previsione di un eventuale aumento dei contagi ed il rischio di una nuova ondata epidemiologica.

Dal bollettino economico di luglio viene ribadito l’impegno da parte della BCE di fare il possibile per sostenere tutti i cittadini della zona euro in un momento di estrema difficoltà.

Il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere inalterato l’orientamento della politica monetaria riconfermando nel complesso le misure già in essere.

I dati sull’Italia

L’istituto centrale di Christine Lagarde ha evidenziato il crollo dei viaggi e delle attività ricreative a seguito della pandemia.

L’Italia, in questo senso, è il Paese più colpito: il settore ha perso il 77,9% nel mese di giugno rispetto allo stesso periodo del 2019.

Subito dopo l’Italia, i Paesi maggiormente colpiti nel settore viaggi sono Spagna (-50,1%), Germania (-44%) e Francia (-28,8%).

Tornando all’Italia, il bollettino BCE stima un tasso di disoccupazione del 25% circa includendo i lavoratori in Cig a zero ore.

Gli indici PMI continuano a segnalare una contrazione

Il primo semestre ha registrato una contrazione senza precedenti dell’economia mondiale.

Nonostante la ripresa, che procede di pari passo con la progressiva riapertura dell’economia, il livello dell’attività rimane ben al di sotto di quello precedente la pandemia da Covid-19.

Nel primo trimestre del 2020, l’attività economica complessiva è diminuita del 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2019: il calo dovuto alla pandemia ha toccato il suo livello minimo ad aprile 2020.

La ripresa ha registrato, in particolare, un recupero dei consumi e dell’attività nei settori manifatturiero e dei servizi, il che fa ben sperare in un miglioramento nel terzo trimestre.

Più in generale, l’incertezza si mantiene elevata: di conseguenza, è molto difficile prevedere in futuro la durata e portata della ripresa economica.

Ad eccezione della Cina, gli indici PMI continuano a segnalare una contrazione confermandosi su valori inferiori a 50, il che indica la persistente debolezza dei livelli di attività a livello mondiale.