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Fiorello racconta la sua vita a Raffaella Carrà

Pubblicato: 04/04/2019 23:16

Era sicuramente un bambino terribile Rosario Fiorello, come racconta lui stesso a Raffaella Carrà. Nel nuovo programma della cantante e conduttrice, A raccontare comincia tu, il comico si perde nei ricordi della sua infanzia e adolescenza in Sicilia. Fiorello racconta poi la scomparsa del padre, mentre lui si trovava al Festival di Sanremo, una tragedia inasepettata che lo ha profondamente segnato.

Fiorello: l’amore per gli applausi e la radio

Sono stato bravino fino a tutte le elementari, dalle medie in poi… Il liceo è stato un capolavoro assoluto“, racconta Fiorello. L’amato conduttore ha parlato del padre, radio operatore per la Guardia di Finanza: “Mio padre mi portava con me nella Caserma della Guardia di Finanza, mi piaceva stare in sala radio, con mio padre. Il suo nome in codice era Loto1 e mi ricordo il tono e i modi che usava quando comunicava con le altre stazioni. Un giorno mio padre fa ‘Aspetta qui, che devo andare a consegnare un messaggio urgente’, io sono rimasto solo con il baracchino, ho spinto il pulsante rosso e giocavo imitando mio padre. Tutta la Guardia di Finanza della Sicilia ha sentito questo bambino, con mio padre che si scusava ‘Scusate, era mio figlio’“.

Rosario Fiorello e Raffaella Carrà
Rosario Fiorello e Raffaella Carrà

Poi il periodo delle le prime radio libere, in cui Fiorello fece un piccolo primato: “Una moda che partiva dagli Stati Uniti, il record era di stare in onda più tempo possibile senza dormire e parlare. Io mettevo dischi e ho parlato per 72 ore di fila“. Non era solo divertimento per il conduttore: “Il giovane quando finiva la scuola andava a lavorare e il lavoro significava imparare qualcosa dopo la scuola, barbiere, muratore. Un giorno mi trovò questo signore per vendere la lattuga. Significava svegliarsi alle 3 e andare al mercato di Augusta, arrivando prima di tutti gli altri, scaricare e bagnare la lattuga e tutta la mattina facevo così. Le vendevamo tutte, prendevo 300 lire al giorno, ero un ragazzino ed ero felice, perché ero ricco. Ho imparato a vendere“.

L’occasione della vita in un villaggio vacanze

Il momento che gli ha cambiato la vita è stata l’apertura del villaggio vacanza a Brucoli: “Lì è stata la svolta, lì ho visto cosa succedeva oltre la Sicilia“. Tra i ragazzi era un sogno andare a lavorare nella nuova struttura e il motivo lo spiega bene il comico: “Il motore che spingeva tutti era sempre quello, la ‘gnocca’. Si faceva di tutto per poter andare a lavorare lì, c’erano i primi topless della storia“. Fiorello ce la fece, inizialmente come facchino di cucina, “ma l’importante era stare lì, perché dopo il lavoro si usciva. Poi ho fatto il cameriere, è stato l’inizio di tutto, uno dei mestieri più duri però lì impari a rapportarti con la gente“.

A raccontare comincia tu con Fiorello e Raffaella Carrà
A raccontare comincia tu con Fiorello e Raffaella Carrà

Poi è passato al bar e da lì “si vedeva il palco, pensavo per stare lì bisogna essere preparati e invece quelli dell’animazione chiamano il bar affinché portassero dei caffè mi sono offerto io. Fuori c’era un’asta, io mi avvicino, anfiteatro vuoto, comincio a fare ‘Sa-sa-sa’, e comincio a cantare in un inglese maccheronico e sento un timido applauso di tre quattro persone che passavano“. Una folgorazione e l’inizio della sua carriera, grazie a un “colpo di fortuna”, almeno per Fiorello: “Si ammala il disc jockey e rimangono senza. Il capovillaggio ha chiesto ‘E ora come facciamo?’. Ho detto ‘Ci penso io’“. Dato l’indubbio talento naturale, “Cominciano a coinvolgermi a fare gli spettacoli“.

La partenza a Milano e la morte del padre

Fiorello racconta l’arrivo a Milano, dove conduceva un programma su Radio Deejay: “Due cose disse mio padre prima che se ne andasse. Mia madre era preoccupata perché ero appena arrivato a Milano. Mio padre le disse: ‘Non ti preoccupare, guarda che quello, con quella faccia là, ti stuferai di vederlo’“. Lo showman ricorda il sesto senso del padre: “Una volta guardando mio fratello e me disse: ‘Guarda, ha la faccia d’attore. Tu invece da cretino’“.

Fiorello durante la trasmissione
Fiorello durante la trasmissione

La scomparsa del padre è stata molto dolorosa per Fiorello, che nel frattempo si trovava a Sanremo per il Festival, come inviato radio: “Mio padre quando se ne è andato aveva l’età che ho io adesso. Io ogni volta che vedo Sanremo, mi riporta indietro a quella tragedia. Se ne andò in un giorno di festa, a Carnevale, disse a mia madre ‘Mi sono scordato le sigarette’, è uscito ed è stata l’ultima volta che lei lo ha visto. È morto in macchina. Io da Sanremo dovetti andare in Val D’Aosta perché Beppe era lì, sono partita di notte con la macchina e gli dissi quello che era successo“.