Vai al contenuto

Carola Rackete, punto di rottura di un’Italia che urla: da J-Ax a Diego Fusaro

Pubblicato: 01/07/2019 14:30

Le vicende legate alla Sea-Watch 3 e alle azioni della capitana, Carola Rackete spaccano in due un’Italia che riscopre, sempre più, d’essere nettamente scissa in due fazioni che si odiano. Nella fattispecie, la figura di Carola Rackete incarna perfettamente la figura dell’eroina e del nemico, dell’esempio e della deriva contro o con quale schierarsi.

Un essere – non essere che chiama in causa non solo i politici e i comuni cittadini ma anche volti noti al pubblico che in questi giorni hanno voluto offrire il proprio punto di vista su un tema così delicato.

Carola Rackete, spaccato d’Italia

Oggi pomeriggio alle 15.30, Carola Rackete, la capitana della Sea-Wath 3, arriverà ad Agrigento, in Tribunale, per essere ascoltata in attesa della convalida dell’arresto avvenuto la sera del 29 giugno, dopo l’attracco e lo sbarco dei 40 migranti che si trovavano a bordo della Sea-Watch. I fatti di Lampedusa riguardano tutti da vicino, anche chi è semplicemente venuto al corrente di una vicenda di interessa internazionale, europee. Anche figure disparate, chi dal palcoscenico chi dal proprio profilo Twitter, ha voluto esprimersi in materia.

Da Heather Parisi a Roberto Saviano

Si parte da Heather Parisi che discorrendo su Twitter dei fatti della Sea Watch li descrive come una brutta pagina: “La storia andrebbe scritta da capitani che salvano Carola Rackete non da capitani che affondano E dovremmo chiederci perché le offese agli uomini (str**zo studia mer*a) siano diverse da quelle alle donne (lesbica da stuprare cagna). AD 2019 Tanta Vergogna”.

Fortissima la posizione, inevitabilmente, di Roberto Saviano tra gli “acerrimi nemici” di Matteo Salvini. “Insultare una donna attraverso il sesso è la cosa più scontata e facile per vomitare la propria frustrazione. Che rabbia deve generare nei leghisti una donna come Carola Rackete, che non viene definita in quanto fidanzata di, moglie di, amante di“.

Emma Marrone, grido di “vergogna”

Gli insulti, a Carola Rackete, sono arrivati subito, sin dal primo momento in cui i piedi della capitana della Sea Watch hanno iniziato a percorrere i gradini della scaletta che le avrebbero fatto toccare la terra ferma di Lampedusa. Un catalogo di epiteti scabrosi come str**za, baldra**a, pu**ana, donna fallita alla ricerca di avventure sessuali, e ancora spero che ti violentino ‘sti negri a coronare i più diffusi tossica, venduta.

Solo una parola. VERGOGNA. Il fallimento totale dell’umanità. L’ignoranza che prende il sopravvento sui valori e sul rispetto di ogni essere umano – sono le dure parole di condanna di Emma Marrone, dalla parte della capitana – Stiamo sprofondando in un buco nero. Che amarezza“. Parole giunte in concomitanza con alcuni video girati proprio al momento dell’arresto di Carola Rackete.

Dello stesso avviso anche Tommaso Paradiso con un commento posto proprio sotto al post di Emma Marrone: “Sembra davvero che tutto ciò possa provenire da un mondo parallelo, per una falla improvvisa del sistema che ha deviato il normale corso delle cose, come se stessimo assistendo da spettatori ad un film post apocalittico ambientato in un tempo x lontano da qui, lontano da noi“.

Contro l'”eroismo” di Carola: da Feltri a Fusaro

Di tutt’altro tono e pensiero le repliche di Diego Fusaro che parlando di Rackete, così scrive su Twitter: “Il patetico pianto di Carola. Stia tranquilla, il padronato cosmopolitico è con lei. Tutto il pensiero unico politicamente corretto ed eticamente corrotto è con lei“. Pensiero che sempre Fusato ha ripreso, ospite a L’aria che tira, in onda su La7: “Porti aperti vuol dire libera circolazione delle persone, proprio come le merci. Questo ciclo funesto va interrotto. Si nobilita come umanitario, ma è esattamente l’opposto“.

Vittorio Feltri: “Una furbata che azzera anche le ottime intenzioni che l’hanno animata

Dello stesso avviso anche Vittorio Feltri, in prima fila nel ribadire come, nonostante non nutra simpatia né antipatia nei suoi confronti, Carola Rackete non sia un’eroina. “Soccorrere il prossimo – scrive Feltri su LiberoDa amare come noi stessi ma non di più, è cosa buona e giusta, però farlo scaricandone gli oneri su altri non è un’operazione di generosità, bensì di egoismo“. Sempre Feltri: “Dedicarsi alla beneficenza con i propri soldi è un atto di eroismo morale e quindi apprezzabile; farla attingendo sostanze dalle tasche di terzi è una furbata la quale azzera anche le ottime intenzioni che l’hanno animata“.

Dal palco, J-Ax sui fatti di Lampedusa

Tra le persone che hanno invece deciso di schierarsi pubblicamente per Carola Rackete, anche J-Ax. Il suo discorso è arrivato dal palco, poco prima di dare voce a Gente che Spera. Ieri ho postato #IoStoConCarola su Instagram e ho ricevuto i soliti commenti che si ricevono oggi, quando sei così arrogante da empatizzare e interessarti agli altri. Ora stiamo vivendo un’ingiustizia – tuona il cantante – E questo è il momento di intervenire. E secondo me salvare 40 persone dall’affogare in mare e portarle in salvo, a costo della propria libertà, significa affrontare una di quelle ingiustizie fottendosene delle conseguenze e di cosa ne pensano i commentatori sui social“.