Novità sul caso di Imane Fadil una dei testimone chiave nel processo Ruby Ter morta lo scorso primo marzo presso l’ospedale Humanitas di Rozzano. La Fadil non sarebbe stata avvelenata, a renderlo noto è l’ADNKronos rivelando un’indiscrezione su quanto è emerso dagli accertamenti svolti da un team di esperti incaricati dalla Procura di Milano. Il procuratore aggiunto ha precisato però che la relazione finale non è stata ancora depositata.
Imane Fadil non è stata avvelenata
I consulenti incaricati dalla procura di Milano di ricostruire quanto accaduto a uno dei testimoni chiave del processo Ruby sono giunti ad una conclusione. Imane Fadil non è stata avvelenata, “Non ci sono elementi a supporto di ipotesi di morte non naturale”.
Questa dunque la tesi conclusiva degli esperti esperti dell’istituto di Medicina legale di Milano, con a capo dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Fino ad ora sono stata analizzati ossa, tessuti e sangue alla ricerca di metalli pesanti come ferro, molibdeno, antinomia e cromo.
Metalli che sono stati trovati sì, ma non sono stati ritenuti causa del decesso di Imane Fadil. Andando per esclusione dunque non sono emersi elementi che possano avvalorare l’ipotesi di avvelenamento per l’ex modella morta in ospedale dopo un mese di agonia.
L’ipotesi di una malattia rara
Gli esperti hanno preso in considerazione anche la possibilità che a causare il decesso di Imane Fadil sia stata una malattia rara oppure una sindrome autoimmune. Tra le ipotesi spunta il nome dell’aplasia midollare, malattia che causa un malfunzionamento del midollo e l’impossibilità del corpo di produrre cellule sanguigne e piastrine, oppure tumori rari. Infine, un’ultima ipotesi è legata alla possibile assunzione di farmaci e ai loro effetti collaterali.
La relazione finale non è stata ancora depositata in procura, lo sarà nei prossimi giorni; l’indagine è portata avanti dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dai pm Luca Gaglio e Antonia Pavan.
Imane Fadil e il processo Ruby Ter
La modella 34enne si è spenta lo scorso primo marzo presso l’ospedale Humanitas di Rozzano, dopo aver passato un mese in agonia; la notizia della morte è stata diffusa solo due settimane dopo. Una morte apparentemente inspiegabile tant’è che fin dall’inizio ha iniziato a circolare la tesi dell’avvelenamento.
All’indomani della sua morte è stata aperta un’inchiesta per omicidio ed è stata disposta l’autopsia sul corpo. L’ex modella era testimone nel processo Ruby Ter, anche lei prendeva parte ai festini di Arcore e pare stesse lavorando ad un libro proprio su quelle cene.