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Omicidio Luca Sacchi: i primi esiti dell’autopsia e le incongruenze

Pubblicato: 30/10/2019 10:32

La posizione della fidanzata di Luca Sacchi, Anastasiya Kylemnyk, è il baricentro di una trama d’indagine sempre più intricata e difficile. Sull’omicidio del 24enne, freddato con un colpo di pistola alla testa fuori da un locale di Roma, il 23 ottobre scorso, ci sono ancora molti coni d’ombra e incongruenze su cui occorre procedere con cautela. La famiglia della vittima attende l’esito dell’inchiesta e non avanza accuse contro la 25enne, intorno alla cui figura si sono addensati molti degli interrogativi legati alla dinamica di quella notte di sangue e orrore. L’audizione della ragazza, prevista per il 29 ottobre scorso, sarebbe slittata per consentire agli inquirenti di vagliare i tabulati telefonici dei presenti sulla scena del crimine.

I primi esiti dell’autopsia

I primi risultati dell’esame autoptico condotto sul corpo di Luca Sacchi, per cui è attesa la relazione finale e completa, avrebbero confermato che il colpo di pistola alla nuca è risultato mortale.

Dagli esami tossicologici, inoltre, sarebbe emersa l’assenza di sostanze stupefacenti, esito negativo già delineato dai primi esami clinici condotti sul cadavere.

Ci sarebbe anche una novità in merito alla mazza da baseball che la fidanzata del 24enne ha indicato come arma usata contro di lei. Secondo quanto riportato da Repubblica, infatti, Luca Sacchi potrebbe essere stato colpito con lo stesso oggetto prima dello sparo.

Omicidio Sacchi: analisi sui tabulati

La famiglia di Luca Sacchi, in attesa dell’esito delle indagini, sceglie la linea della cautela rispetto alla posizione della fidanzata del giovane, ucciso con un colpo di pistola alla testa a Roma.

Il dubbio di fondo, emerso già poche ore dopo la prima versione fornita agli inquirenti, è che Anastasiya Kylemnyk non abbia ancora detto tutto. Poco dopo l’arresto dei 21enni Valerio Del Grosso e Paolo Pirino – con ipotesi di reato di concorso in omicidio, rapina, detenzione e porto abusivo di armi – sul tavolo di chi indaga sembra essersi fatto sempre più vivido lo spettro di punti oscuri ancora tutti da chiarire.

Secondo quanto riportato dall’Ansa, l’attività investigativa si starebbe focalizzando sull’analisi dei tabulati telefonici, che potrebbero fornire un quadro più nitido delle interazioni tra i presenti sulla scena del crimine e non solo, perché sarebbe in corso anche la valutazione di presunti contatti, precedenti e successivi al delitto, utili a scrivere una pagina certa sulle posizioni al vaglio delle autorità.

Le incongruenze da risolvere

Lo zaino della ragazza, che secondo la stessa sarebbe stato oggetto della presunta rapina da parte dei 21enni e sul cui contenuto in denaro sono ancora in corso accertamenti, è stato ritrovato tra le sterpaglie in via di Tor Bella Monaca, in prossimità dell’accesso al Gra.

Chi aveva quello zaino al momento della brutale aggressione? Anche questo sembra essere un interrogativo ancora aperto. Se fosse stato tra le mani di Anastasiya Kylemnyk, infatti, non si spiegherebbe perché gli aggressori abbiano puntato verso Sacchi, prima colpendolo con una mazza da baseball e poi esplodendo il colpo letale.

Secondo un altro ipotetico scenario, la giovane potrebbe essere stata addirittura lontana dal luogo in cui si è consumata la tragedia, dettaglio che comporterebbe un’ulteriore ammaccatura nel racconto e che potrebbe rendere inverosimile l’ipotesi che a tenere lo zaino fosse effettivamente lei.

Tra le incongruenze del caso, quella che riguarda l’attrito tra la versione fornita dalla 25enne e le immagini di una telecamera del negozio di tatuaggi in cui si sarebbe rifugiata dopo l’accaduto. Stando a quel filmato, la tempistica dell’aggressione sarebbe stata così ristretta da rendere impossibile una sequenza di eventi come quella descritta dalla ragazza (rapina – colluttazione – sparo): l’auto con a bordo Del Grosso e Pirino, infatti, si sarebbe fermata alle 22.59 in prossimità della scena del crimine, e alle 23 si sarebbe registrato lo sparo.

La famiglia procede con cautela

La famiglia di Luca Sacchi, riporta Repubblica, procede con la massima cautela e uno dei legali, Paolo Salice, avrebbe precisato quanto segue: “Al momento, dalle carte in nostro possesso, non possiamo sbilanciarci sulla posizione della fidanzata di Luca. Attendiamo lo sviluppo delle indagini per far luce il prima possibile su quanto accaduto quella tragica notte“.

Nel difficile lavoro di ricostruzione, dunque, tutto è ancora molto fluido perché si possano avanzare sospetti. La ragazza dovrebbe essere convocata in Procura nelle prossime ore.

Ultimo Aggiornamento: 31/10/2019 10:38