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Rita Pavone ringrazia Amadeus per Sanremo: “Non ha ascoltato i pettegolezzi”

Pubblicato: 15/02/2020 17:26

Rita Pavone, fresca del suo quarto Festival di Sanremo, arriva a raccontare la sua esperienza a Verissimo. Un ritorno sul palco dell’Ariston dopo 48 anni, e non senza polemiche. La cantante si è presentata con la canzone scritta dal figlio minore, Giorgio Merk Ricordi, che segna il superamento di un’esperienza difficile nella sua vita. La morte del fratello minore ha segnato l’ultimo anno della Pavone, che è riuscita a voltare pagina grazie alla musica.

Rita Pavone, la difficile esibizione dopo Morgan e Bugo

Chiunque ormai ha sentito della rottura sul palco di Sanremo tra Morgan e Bugo, con l’ultimo che abbandona il palco durante l’esibizione. Forse non tutti sanno che Rita Pavone sarebbe stata la prossima cantante ad esibirsi: “Proprio mentre entravo sento tutto sto caos, e mi sono detta: ‘Ma io esco dopo questo scandalo?’“.

Il ritorno a Sanremo

La cantante comunque racconta che il Festival è stata un’esperienza positiva per lei: “Sono stata molto felice, mi sono trovata benissimo, ho anche sentito voci, artisti, che non conoscevo. Rancore è una forza della natura, molti artisti non li conoscevo e li ho apprezzati tantissimo“.

La sua partecipazione non era scontata. Rita Pavone è stata una delle ultime artiste annunciate: “Due o tre giorni prima della Befana mi fanno una telefonata ed era Amadeus che mi diceva se l’odiavo. Io gli ho detto di no, che faccio distinzione tra la vita professionale e personale. ‘Ma tu ci sarai’, mi dice. Ero nel panico, ma ero così felice quando l’ho detto a mio figlio. Sono grata ad Amadeus perché non ha guardato l’età, voci strane, pettegolezzi, gossip“.

La risposta alle polemiche

La cantante coglie l’occasione anche per rispondere alle molte polemiche suscitate dalla sua partecipazione a Sanremo. Specialmente sui social, la Pavone è stata spesso indicata come una sovranista convinta.

Spiegatemi cosa significa la parola sovranista. Io ho doppio passaporto, vivo in Svizzera da 50 anni, il mio figlio più grande è nato in Inghilterra, il secondo è nato in Svizzera“, spiega, “Non capisco perché io che ho radici profondamente italiane e che vivo in un altro Paese non debba amare quello che mi appartiene, che mi ricordo. Amo le mie radici, e la parola sovranista, qualcuno me lo dovrà spiegare, se è amore per il mio Paese, io amo l’Italia“.

La scuse per la gaffe su Greta Thunberg

Rita Pavone torna anche su un tweet che ha destato scandalo. L’uscita infelice su Greta Thunberg è stata un polverone per settimane: “L’ho fatto ingenuamente, non parlavo della fisiognomica della ragazza“, specifica.

La cantante continua a sostenere che l’attivista svedese sia in realtà strumentalizzata da una misteriosa organizzazione: “Dicevo per l’organizzazione che c’è intorno a Greta, è una ragazzina intelligentissima che fa i discorsi che facciamo tutti. Però io non intendevo offendere lei, ma parlare di un’organizzazione mostruosa che sta dietro di lei. Io apprezzo tanto quello che fa, ma sono più scettica su quello che ha dietro di lei. Si sta sfruttando una situazione“.

Il dramma della morte del fratello

La cantante a più di 70 anni non nega di amare ancora quello che fa: “Io mi ritengo una donna fortunata, ho fatto quello che volevo fare. Sul palcoscenico mi sento alta un metro e ottanta, se mi diverto si divertono anche gli altri“. La musica soprattutto le è servita per superare un periodo difficile: “Ho avuto batoste nell’ultimo anno, che sono riuscita a superare molto bene, che hanno a che fare con il personale. La morte di mio fratello più piccolo è stato un dramma per me“.

Rita Pavone ha lottato “contro la stanchezza interiore e la musica ti tira fuori da tutto. Senza la musica il film non esiste, hai bisogno di una colonna sonora. Oltre l’indifferenza ho trovato tante persone che mi vogliono bene. Ora che tutto è finito sto recuperando volontà di fare“.

Il significato della resilienza

A provare questa nuova fase è proprio la canzone con cui si è presentata a Sanremo, scritta dal figlio Giorgio: “La canzone l’ha scritta mia figlio minore e ha rappresentato il bosco con gli alberi che ti custodiscono, e la gente sono i miei alberi. Ecco perché resilienza. È il ridare il cazzotto in faccia a chi te l’ha dato, anche la vita. Mio figlio mi ha fatto tirar fuori una parte di me“.

In questa fase anche la sua musica è diversa: “Fortunatamente tolto il periodo di Gianburrasca, che era una colonna sonora, ci sono delle canzoni che non mi appartengono più perché a 74 anni non sono più nelle tue corde“.

Purtroppo nel tempo si cambia anche nelle amicizie e viene affrontata anche la rottura con una famosa collega: “Non dico che Loredana Bertè non canti bene, su quello chapeau. Io non la frequenterò più perché poteva telefonarmi. Io vivo bene lo stesso, anche senza“.

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2020 19:14