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Bruno Vespa, Porta a Porta sospesa per Coronavirus: lo sfogo

Pubblicato: 10/03/2020 18:46

La Rai ha deciso di sospendere la sua trasmissione, Porta a Porta ma il padrone di casa, Bruno Vespa non ci sta. Per lui, infatti, mancherebbero i presupposti per una tale decisione. Tutto questo in seguito all’ospitata di Nicola Zingaretti, risultato successivamente positivo al tampone sul Coronavirus.

Con Zingaretti nessuna possibilità di contagio

“Nicola Zingaretti è venuto a ‘Porta a porta’ nel pomeriggio di mercoledì scorso e ha manifestato i primi sintomi di positività al virus sabato”; ha dichiarato Vespa alle agenzie stampa. Come conferma il dottor Ippolito, direttore generale dello Spallanzani, si va incontro a contagio quando si ha avuto un contatto con il soggetto ammalato durante le 48 ore precedenti.

Inoltre, è necessario esserci stati insieme per più di mezzora, a meno di un metro di distanza. Vespa, invece, sostiene di essere stato a contatto con Nicola le 72 ore precedenti (e non, appunto, 48). Per il conduttore, dunque, non sussisterebbe il fatto: sospendere la trasmissione è una decisione sbagliata e priva di fondamenta.

Vespa:“Sono negativo al virus”

Tra gli ospiti di venerdì di Porta a Porta, si è subito diffuso il panico. Per questo motivo, Vespa ha chiesto di poter fare il tampone, per tranquillizzare tutti. “Com’era prevedibile, il tampone ha dato esito negativo”, ha riferito il conduttore, sostenendo che il presidente della Società italiana di Pneumologia e ordinario nell’Università Cattolica, professor Richeldi gli ha rilasciato un certificato di buona salute e asintomaticità. Insomma, Vespa sarebbe idoneo a continuare a condurre la sua trasmissione.

L’ira di Bruno Vespa: “Assurdo

Per tranquillizzare ancor di più spettatori e ospiti, Vespa ha chiesto di poter condurre la trasmissione da casa. Richiesta, anch’essa, negatagli. “Sconcertante che mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole”; ribadisce, alludendo ad una sorta di cospirazione politica.

A Bruno Vespa non rimane altro che la speranza che la decisione dai piani alti venga revocata. “Questo dà alla decisione un sapore politico che mi preoccupa”, conclude.