Vai al contenuto

Il Coronavirus spaventa gli Usa: Trump blocca i voli dall’Europa per un mese

Pubblicato: 12/03/2020 12:06

È bastato che l’Oms dichiarasse ufficialmente che il coronavirus poteva essere categorizzato come “pandemia” perché Donald Trump cambiasse completamente atteggiamento e modus operandi sulla questione.

Trump e la lotta al “virus straniero”

Se pochi giorni fa Trump era, di fatto, il capo di Stato più ottimista del pianeta nei confronti della pericolosità del contagio, ora ha deciso di blindare gli Stati Uniti: nessun volo in entrata dall’Europa per 30 giorni.

L’impatto economico di una decisione del genere è difficile da prevedere, ma è palpabile che creerà moltissimi problemi. Eppure le parole di Trump fanno intendere che la strategia sia passata dal positivo al negativo, ben ribadendo che la sorgente dell’epidemia è l’Europa, e che s tratta di un problema sorto dall’esterno: “Farò tutto quello che è necessario per proteggere i cittadini da un virus straniero. I focolai di infezione provengono anche dall’Europa. Questa non è una crisi finanziaria”.

I numeri del contagio statunitense

Mentre dunque il Presidente deresponsabilizza gli Stati Uniti parlano do virus straniero e chiarendo che questa volta non si tratta di una crisi nata in patria (ulula ancora il fantasma della Grande Recessione esplosa nel 2007), continua a crescere il numero di contagi negli Stati Uniti. Al momento si parla di 31 morti, 1025 casi confermati e un picco nello Stato di Washington. Il Presidente ha deciso per questo di affidare al segretario del lavoro il compito di aumentare la disponibilità di respiratori. A Seattle tutte le scuole sono state chiuse.

Sospeso il campionato Nba

È stata presa anche la decisione di sospendere il campionato dell’NBA, dopo un giocatore degli Utah Jazz è stato trovato positivo al virus. La squadra non ha ufficializzato il nome del giocatore malato. Non è stata definita una data di riavvio del campionato, che è bloccato fino a data da destinarsi.

Un anno davvero nero peri basket americano, che poco tempo fa si era trovato a fronteggiare il lutto atroce della scomparsa di Kobe Bryant e di sua figlia Gianna, giovane promessa.