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Giuseppe Conte: “Il rischio di un contagio di ritorno è molto concreto”

Pubblicato: 28/04/2020 18:54

Prosegue il giro di visite del premier Giuseppe Conte nella regione italiana più colpita dall’emergenza Coronavirus: la Lombardia. Dopo le parole di ieri sera dalla prefettura di Milano, Conte ha rilasciato nuove dichiarazioni che mettono ancora una volta in guardia sulla pericolosità del Covid-19 e su cosa significhi dover imparare a conviverci.

Conte nella prima zona rossa d’Italia

Nella serata di ieri è toccato a Milano, Bergamo e Brescia. Quindi, dopo una tappa a Genova per l’inaugurazione del nuovo Ponte Morandi, il premier si è recato laddove tutto è iniziato, a Lodi. In questa provincia, a fine febbraio, i primi casi. “Da quando abbiamo preso la decisone di cinturare il lodigiano, è stata una grande sfida: non è mai avvenuto nella storia del dopoguerra ad oggi” ha dichiarato il premier.

Per questo motivo, aggiunge, “eravamo consapevoli che avremmo dovuto sopperire a tante urgenza. Non possiamo porre in zona rossa una comunità di 45000 abitanti e poi disinteressarci delle conseguenze sul piano economico e sociale“.

La difficoltà a gestire tutte le richieste

Le misure della Fase 2 hanno scontentato parecchie categorie: dalla CEI che “esige” il ripristino delle Messe, alle proteste dei parrucchieri per la riapertura a giugno, sono molte le criticità da affrontare. Giuseppe Conte non le nasconde: “Le sofferenze sono tali e diffuse che è difficile rispondere a tutte le richieste, ma cercheremo di intervenire in modo serio e incisivo per la gran parte delle fasce sociali e categorie in difficoltà“.

Quindi, per far fronte a questi problemi, lancia un’appello alle banche, affinché possano fare un “atto d’amore” verso l’Italia e facilitare l’erogazione dei prestiti e degli aiuti richiesti dai cittadini e garantiti col decreto liquidità.

La certezza di un contagio di ritorno

Il passaggio più sconsolante ma obbligato della breve conferenza di Conte a Lodi è quello sulla possibilità che possano esserci passi indietro, nella battaglia contro il Coronavirus. “Il rischio di un contagio di ritorno e di nuovi focolai è molto concreto: ci spinge ad adottare sì un allentamento, ma con prudenza“. Per riuscire a sconfiggerlo, servirà soprattutto “un database aggiornato“, con il numero dei contagiati, la densità per popolazione, i posti delle terapie intensive.

Tutte cose che, nelle intenzioni, saranno monitorate grazie all’app Immuni (facoltativa, come ha ribadito Conte), a tamponi e test sierologici.

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https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/3044542995604372/
Ultimo Aggiornamento: 29/04/2020 09:21