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Coronavirus, Cesare Battisti chiede la scarcerazione: paura del contagio

Pubblicato: 09/05/2020 23:39

Cesare Battisti, ex terrorista condannato all’ergastolo, ha chiesto la scarcerazione a causa della pandemia di coronavirus. Il 65enne, detenuto nel carcere di Oristano, ha presentato la richiesta di misure alternative al carcere, ambiente a forte rischio di infezione.

Cesare Battisti chiede la scarcerazione per il coronavirus

Il legale di Cesare Battista, Davide Steccanella, lo avrebbe confermato all’ANSA: “Teme il contagio. Inoltre da un anno e mezzo è l’unico in isolamento di alta sicurezza ad Oristano e da allora non vede parenti“. L’ex terrorista, condannato per 4 omicidi, “ha delle patologie che lo mettono a rischio e la sua situazione carceraria non garantisce la sua salute da questo punto di vista“, continua l’avvocato, “ha un’epatite B e un’infezione al polmone. Siamo in attesa della risposta del Tribunale, i giudici valuteranno la richiesta, ma non ci sono tempi precisi“.

Il trasferimento nel Lazio

Cesare Battisti, nell’istanza, ha chiesto di essere trasferito nel Lazio, dove avrebbe dei parenti (è originario di Cisterna di Latina). L’uomo starebbe scontando “un ingiusto isolamento ed è l’unico detenuto con l’alta classificazione di sicurezza 1962“, ha dichiarato il legale.

La condanna per omicidio

Cesare Battisti è stato arrestato in Bolivia il 12 gennaio 2019. Dopo l’estradizione in Italia, ha confessato di aver compiuto i 4 omicidi di cui è stato accusato, compiuti negli anni Settanta, quando militava nei Proletari Armati per il Comunismo (PAC).

Mi rendo conto del male che ho fatto e chiedo scusa ai familiari delle vittime“, avrebbe dichiarato dopo l’arresto. Battisti è stato latitante per 37 anni, scappando in Francia, Messico e Brasile, dichiarandosi innocente dei reati contestati per garantirsi appoggi durante la sua fuga.

La rete di protezione

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo sulla rete di protezione che ha favorito la lunga fuga di Cesare Battisti, senza indagati e ipotesi di reato. Durante gli interrogatori, l’ex terrorista ha negato di aver avuto qualche “copertura occulta“, rifiutandosi di parlare di altre persone coinvolte nei reati.