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Fase 2, Regioni sulle riaperture: “Certezze dal governo o facciamo da soli”

Pubblicato: 10/05/2020 17:37

Le riaperture della fase 2 continuano a dividere governo e Regioni, tra cui ci sono stati gravi attriti. Il livello dello scontro è esemplificato dall’impugnazione dell’ordinanza della Regione Calabria ad opera del ministro Francesco Boccia. Ma i governatori tornano all’attacco chiedendo un incontro con l’esecutivo, che avvertono: o linee guida chiare per il 18 maggio o sono pronti a riaprire a colpi di ordinanze, in barba ai decreti.

Le Regioni vogliono riaprire tutto il 18 maggio

Nonostante il calendario illustrato da Giuseppe Conte, che prevedeva aperture scaglionate fino al primo giugno, le Regioni sono pronte a bruciare le tappe anticipatamente. In prima linea il governatore della Puglia Michele Emiliano, che dichiara: “Parrucchieri, estetisti, barbieri, saloni di bellezza, riapriranno tutti regolarmente come previsto. Evidentemente qualcuno ha tentato di scatenare addosso alla Puglia il governo, facendogli intendere che stavamo facendo una cosa imprudente. Non è così, perché le regole dell’ordinanza che consentono a queste attività di riprendere il 18 maggio anziché il primo di giugno sono studiate dal prof. Lopalco e da tutti i miei tecnici insieme ai professionisti, addirittura con sopralluoghi“.

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Il 18 maggio, auspica Emiliano, “tutti al barbiere, al parrucchiere, dagli estetisti, a fare i massaggi…“.

Veneto, Zaia: “Primo giugno un’era glaciale”

Il governatore del Veneto Luca Zaia dichiara che ci sono state “incomprensioni sulle chiusure” che dovrebbero durare ancora settimane alla luce dei dati confortanti sulla curva epidemiologica. “Pensiamo che il primo di giugno sia un’era glaciale, è troppo tempo“, dichiara Zaia, “Pensiamo anche che, fatte salve le indicazioni della comunità scientifica e il rispetto dei parametri che ci sono stati dati, e quindi nessun atto di irresponsabilità, il punto di caduta sia il 18 maggio“.

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Il Veneto vuole riaprire le attività di servizi alle persone, parrucchieri ed estetisti, i negozi di abbigliamento, ma anche tutte quelle attività commerciali ancora chiuse, oltre a centri sportivi e palestre, bar e ristoranti. “C’è una convergenza con la quasi totalità dei colleghi governatori“, continua Zaia, “E c’è la volontà di procedere. Nella leale collaborazione tra le istituzioni, abbiamo chiesto che il governo prenda in mano questa partita e la chiarisca subito“. Zaia chiede che venga delegato alle Regioni il compito di riaprire il 18 maggio, e anticipa la richiesta delle Regioni di un incontro con il governo.

Domani tavolo governo e Regioni

Il presidente della Conferenza delle Regioni, e governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini ha annunciato il tavolo tra le Regioni e il governo domani. Il presidente sottolinea la “necessità di avere chiarezza” e “anche per poter dare per tempo le dovute informazioni, ho condiviso con il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia che già domani sarà convocato confronto fra governo e Conferenza delle Regioni“.

A sollecitare l’incontro 10 Regioni a guida centrodestra: Lombardia, Calabria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Piemonte, Sardegna, Umbria, Veneto e la provincia autonoma di Trento. L’incontro mira ad avere “assoluta certezza che le linee Inail per le riaperture siano disponibili entro mercoledì e che dal 18 maggio ogni territorio possa consentire la ripartenza. Una prospettiva che, qualora fosse disattesa, porterà ad agire autonomamente“.

Boccia: “Riaperture differenziate”

Il ministro degli Affari Regionali intervistato al Tg2 ha assicurato che dal 18 maggio ci sarà “una nuova fase che porterà a una differenziazione territoriale“. Boccia anticipa che da giovedì prossimo il ministero della Salute “presenterà i dati Regione per Regione“, così da valutare il grado di rischio tra le Regioni nell’ottica degli spostamenti.

Noi stiamo lavorando per far ripartire questa differenziazione territoriale dal 18 maggio e potranno riaprire gran parte delle attività economiche“, continua Boccia, “Ma vogliamo costruire questa nuova normalità al tempo del COVID-19 rendendo trasparente la condizione di ogni Regione“.

https://www.facebook.com/francescoboccia.it/videos/262438721615155/?vh=e&d=n

Le indicazioni devono rimanere statali

Al programma Petrolio, Francesco Boccia ha però chiarito che “siamo in profilassi internazionale e le linee guida possono solo essere statali“. La sicurezza nel ritorno al lavoro deve essere garantito: “Dal 18 maggio noi ripartiremo, ma in sicurezza. Se si contagia un ragazzo, un cameriere o una cameriera, uno chef, in un’attività non autorizzata, che succede? Non possiamo permetterlo“.