La situazione in Cina e Giappone
L’impatto dell’emergenza coronavirus ha colpito ovviamente anche l’economia cinese. La Cina, però, è riuscita a sfuggire alla recessione, con Pil rimbalzato dell’11,5% nel secondo trimestre, dopo essere sceso del 10% nel primo. In seguito alla pandemia il Pil aveva registrato una decrescita del 6,8% nei primi tre mesi dell’anno. Il governo ha quindi risposto alla crisi iniettando liquidità nel sistema economico-finanziario, tagliando le tasse e agevolando il credito bancario. Misure che hanno quindi aiutato il Paese a contrastare la crisi.
Il Giappone, dal suo canto, ha registrato rispetto ai tre mesi precedenti una contrazione del Pil del 7,8%. Un calo attribuito alle conseguenze dell’epidemia da coronavirus che si rivela essere tra i più consistenti mai registrato dall’economia del Giappone da quando vengono diffusi dati comparabili a partire dal 1980. Il calo del PIL è conseguente ad una forte diminuzione dei consumi interni, che rappresentano più della metà del prodotto interno lordo giapponese, così come le esportazioni che hanno registrato un calo proprio a causa della pandemia. Considerano che questo Paese stava già affrontando una situazione di contrazione prima dell’emergenza sanitaria, si può comunque affermare di essere riuscita ad affrontare egregiamente l’impatto del Covid-19 sulla propria economia.
