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Denuncia lo stupro di una sua studentessa: maestra accoltellata a morte fuori da scuola

Pubblicato: 20/09/2020 18:15

13 pugnalate. Vanesa Castillo è stata uccisa brutalmente all’uscita di scuola Victorino Montes di Alto Verde, vicino Santa Fe. Dopo mesi di indagini, la polizia ha individuato e arrestato il suo assassino. In questi giorni si attende la sentenza definitiva del tribunale. La donna, maestra della scuola, aveva denunciato lo stupro subito da una sua studentessa poco tempo prima di morire. Un altro femminicidio agghiacciante in Argentina.

Denunciò lo stupro di una studentessa

Il 15 febbraio 2018, in pieno giorno, qualcuno aggredì l’insegnante Vanesa Castillo all’uscita di scuola. Vanesa aveva 33 anni e una figlia di 11 quando Juan Ramòn “Cacho” Cano pose fine alla sua vita. Solo due mesi prima dell’omicidio, l’insegnante aveva accompagnato un’alunna minorenne della sua scuola a denunciare uno stupro. Dopo la violenza sessuale, la ragazza era rimasta anche incinta del suo aggressore. Oltre 70 testimoni avrebbero assistito all’omicidio, hanno dichiarato gli avvocati in Aula. Cano si avvicinò a Castillo fingendosi un venditore ambulante, prima di accoltellare ripetutamente l’insegnante. Vanesa cercò di scappare in sella alla sua moto, ma dopo pochi metri è caduta a terra ed è morta dissanguata.

L’assassino era un sicario

Lunedì 21 settembre il tribunale si esprimerà sulla sentenza nei confronti dell’assassino della professoressa Castillo. L’accusa ha chiesto alla corte una pena esemplare: l’ergastolo. Cano infatti, oltre all’accusa di femminicidio, è stato denunciato anche per minacce, attentato all’autorità e aggressione, riporta la stampa locale. Secondo quanto emerso dalle indagini, Cano avrebbe agito da sicario, mentre il vero mandante dell’omicidio di Vanesa Castillo è ancora in libertà.

Una legge in memoria della maestra

Pochi giorni prima della sua morte, Vanesa avrebbe avuto anche delle discussioni con la direzione dell’istituto scolastico, che disapprovava la sua decisione di mettersi in prima linea a denunciare lo stupro. “Sono sempre troppo onesta. Mi hanno chiesto di stare zitta, ma eticamente, da maestra, penso sia scorretto non tutelare questa bambina”, si sente in un audio inviato alle sue colleghe, poi finito nelle mani degli investigatori. Dopo questo tremendo caso, che ha scioccato l’opinione pubblica, alcune associazioni hanno avviato delle proposte per far approvare una norma battezzata “legge Vanesa”, per proteggere gli insegnanti che decidono di denunciare gli abusi sui propri alunni.