Mentre preoccupa la notizia della rapida diffusione delle nuove varianti di Coronavirus, l’azienda farmaceutica Moderna segnala un nuovo ritardo nella consegna delle dosi previste per l’Unione Europea. In Italia, sempre più esperti chiedono un nuovo lockdown nazionale.
Vaccino e Covid-19: ritardi nelle consegne
Dopo i ritardi annunciati a fine gennaio, emergono nuovi rallentamenti nella consegna delle dosi di vaccino anti-Covid. In queste ore infatti la portavoce della Commissione europea ha rilasciato una dichiarazione per segnalare alcuni ritardi nella distribuzione del farmaco.
“Moderna ha comunicato che ci sarà qualche ritardo nelle consegne nel mese di febbraio– le parole della portavoce nel corso dell’ultima conferenza stampa, che aggiunge- i ritardi saranno recuperati nel mese di marzo”.
Il contratto stipulato dall’Unione europea e dall’azienda farmaceutica statunitense prevedeva la fornitura di 160 milioni di dosi. Come riporta l’AGI, l’agenzia di stampa britannica Reuters avrebbe rivelato l’attuale negoziazione in atto per l’acquisto di ulteriori 150 milioni di dosi, da parte dell’Ue.
Su quest’ultimo dato non si è ancora pronunciata la portavoce, che ha dichiarato “non commentiamo sui negoziati in corso”.
Lockdown nazionale: chi lo chiede e perché
La notizia dei ritardi nei vaccini si aggiunge a una questione che in queste ore sta preoccupando non poco gli italiani. Molti esperti infatti si stanno dimostrando favorevoli alla proposta di un nuovo lockdown nazionale, volta a limitare la diffusione delle nuove varianti del Coronavirus.
Fra i primi a chiedere l’imposizione di nuove chiusure c’è Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, che negli ultimi giorni ha rilasciato alcune dichiarazioni che non lasciano dubbi sulle sue intenzioni. “È necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato”.
Le reazioni a questa sua affermazione sono state molteplici. Matteo Salvini si è schierato contro Ricciardi, non ha apprezzando la sua scelta di comunicare la necessità di un nuovo lockdown senza confrontarsi con il ministro Speranza. Il virologo Fabrizio Pregliasco teme invece gli effetti che una nuova chiusura potrebbe avere a livello sociale ed economico.
Lockdown: Crisanti dalla parte di Ricciardi
Il virologo Andrea Crisanti condivide la stessa opinione del consigliere ministeriale Walter Ricciardi. In un’intervista a La Stampa, l’esperto si è detto fortemente preoccupato per la variante inglese ed ha invocato un nuovo periodo di lockdown, per tentare di anticipare gli effetti della diffusione del virus nelle sue nuove forme.
Crisanti suggerisce chiusure fortemente restrittive “stile Codogno”, poiché ritiene che perfino le zone rosse rischiano di essere “troppo morbide”. “Le politiche adottate fin qui sono state sempre di rincorsa al virus– ha aggiunto, invocando un cambio di rotta- è venuto il momento di anticiparlo”.
Cartabellotta: “lockdown totale per 2 settimane”
Anche il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta si è schierato con Ricciardi. Ai microfoni di L’Italia s’è desta su Radio Cusano Campus ha dichiarato di ritenere necessaria una chiusura di breve durata, per evitare che gli ospedali si trovino in una condizione di “saturazione”.
“Un lockdown totale per 2 settimane farebbe abbassare la curva per poter riprendere il tracciamento, altrimenti bisognerà continuare con stop and go per tutto il 2021” ha spiegato il medico. Sulla possibilità che il vaccino possa migliorare la situazione, Cartabellotta si è dimostrato scettico: “È molto difficile, sia per i tempi sia per l’incognita varianti”.
Massimo Galli, preoccupazione per il reparto pieno
Anche l’infettivologo Massimo Galli guarda con preoccupazione alla recente situazione. Intervenuto a Mattino 5 infatti il medico ha parlato della situazione presso l’ospedale Sacco di Milano di cui è primario. “Io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti” ha spiegato l’uomo, non nascondendo di credere che presto la situazione potrebbe peggiorare.
“Le varianti ci sono e sono maggiormente contagiose– ha constatato l’uomo ricordando come il virus non sia controllabile- segue le sue regole e le sue modalità di diffusione”. Galli suggerisce di non sottovalutare il momento che stiamo vivendo e di guardare a quanto già sta succedendo negli altri Paesi europei.
Riscontrando la “maggiore facilità a diffondersi in determinate condizioni che non sono situazioni da ritenersi sicure” caratteristica delle nuove varianti, Galli ha invitato a riflettere sulle eventuali misure da adottare al fine di evitare picchi di contagi.
Anche il primario del Sacco di Milano ha infine espresso la sua opinione sulle discusse parole di Walter Ricciardi. “È chiaro che chi, compreso il sottoscritto, vi dice che ‘attenzione bisogna chiudere di più’ può correre il rischio di esagerare nel fare queste affermazioni” ha riflettuto Galli per poi ammettere che talvolta ciò che può sembrare un’esagerazione si rivela con il tempo un dato di fatto. “Il rischio di esagerare, ahimè, è inferiore alla probabilità di avere purtroppo, per l’ennesima volta, ragione”.