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Massimo Giletti deluso da Gruber, Formigli e Floris: nessun messaggio di sostegno al giornalista sotto scorta

Pubblicato: 16/06/2021 12:03

Negli ultimi giorni si è parlato molto di Massimo Giletti, che ha concluso l’ultima puntata della stagione 2021 di Non è l’arena con parole che lasciano pensare a un possibile addio a La7. Il conduttore è stato ospite di Carta Bianca, rilasciando dichiarazioni molto forti sulla sua recente esperienza televisiva e non solo. Giletti ha infatti condiviso alcune considerazioni sull’atteggiamento di alcuni colleghi nei suoi confronti.

Massimo Giletti da un anno sotto scorta: le parole del conduttore

Dopo aver concluso il suo impegno a Non è l’arena, con un discorso dai toni incerti e vagamente polemici, Massimo Giletti è stato ospite di Bianca Berlinguer a Carta Bianca. Il conduttore ha ricoperto eccezionalmente il ruolo dell’intervistato, rispondendo ad alcune domande sulla sua vita. La Berlinguer ha ricordato al pubblico che Giletti vive sotto scorta da un anno, per via delle minacce ricevute dal boss mafioso Filippo Graviano. “La vita cambia nel senso che ogni giorno affidi la tua vita ad altre persone, che diventano parte della tua storia, di quello che succede a te” ha osservato Massimo riflettendo sulla sua esperienza. “Io sono famoso, noto, ma ci sono tanti ragazzi, tante giornaliste donne che rischiano ogni giorno. Il problema è: perché chi si occupa di mafia in Italia deve finire sotto scora? Questo è il problema!” ha continuato.

Massimo Giletti deluso dai colleghi: “Solo e amareggiato”

Continuando a parlare della sua vita “sotto scorta”, Berlinguer ha citato una dichiarazione di Giletti, che in passato si è definito “solo e amareggiato” e gli ha chiesto spiegazioni. “Sono amareggiato perché ogni tanto ti aspetteresti qualche segnale, soprattutto all’inizio mi aspettavo qualche segnale dai colleghi che avevo più vicini, ma non mi stupisco di niente” ha affermato sicuro. Bianca Berlinguer gli ha quindi domandato che tipo di segnali si sarebbe aspettato. Almeno un messaggio, sai di quelli banali?” ha iniziato, facendo poi i nomi delle persone che più lo avrebbero deluso. “Non so…da Lilli Gruber, da Formigli, da Floris…” ha spiegato, “Tutti i tuoi colleghi de La 7?” gli ha domandato la conduttrice. L’unica Myrta Merlino e Mentana che mi hanno sostenuto con messaggi affettuosi ha aggiunto, parlando poi invece delle persone che gli hanno scritto.

La rabbia di Massimo Giletti: “Sono rimasto solo in questa battaglia”

Parlando del rapporto con i suoi colleghi, Giletti è apparso particolarmente irritato dal loro comportamento e ha reso noto a tutti il motivo della sua rabbia. “Lo dico nel rispetto di chiunque. Se non lo sentono fanno bene a non farlo, però è un segnale della solitudine in cui poi tu vivi. Allora queste cose qua uno non le dimentica, ti ripeto, faccio i nomi perché a un certo punto me li chiedono continuamente e allora perché uno deve essere ipocrita? ha osservato.

“Il problema è, quando uno fa una battaglia, se rimane solo, ecco il senso, a me non me ne frega niente dell’sms di uno dei colleghi che non arriva. Io sono rimasto solo in questa battaglia, se tutti avessero fatto la battaglia contro la scarcerazione dei mafiosi, non sarei diventato obiettivo ha aggiunto con tono sicuro. “È questo il senso della battaglia, non che uno mi manda il messaggino, ma non me ne frega niente. Se non lo sente, non lo faccia, ma se fai quelle battaglie, se condividi quel discorso, allora io non sono più isolato ha concluso riflettendo sulla sua situazione.

Massimo Giletti sul suo discorso a La 7: ritorno in Rai?

Bianca Berlinguer ha poi domandato al suo ospite di spiegarle cosa l’abbia portato a concludere la recente edizione di Non è l’arena, con il suo discorso. La conduttrice ha ricordato che Giletti ha ringraziato l’editore Cairo e il direttore del Tg Enrico Mentana, ma che poi ha dato la “sensazione che si fosse arrivati alla fine di quell’esperienza. Ti stai preparando a tornare qui da noi? gli ha domandato facendosi portavoce della curiosità di molti. “Qui entro e sembra casa mia, 30 anni ho vissuto qua ha risposto Giletti riferendosi alla Rai. “4 anni è un ciclo importante– ha poi aggiunto parlando di La7- non so quello che farò ancora domani.

“Io sono a fine contratto, è scaduto il mio, tra poco, ma non è questione di contratti– ha spiegato- ho bisogno di starmene sereno e tranquillo, perché sono stati 2 anni molto duri per me, quindi uno deve riflettere anche su quello che deve fare in generale”. Sulla possibilità di tornare in Rai Giletti ha poi chiarito: Cairo mi ha dato una libertà pazzesca in questi anni, io faccio una televisione dritta, non facciamo sconti, c’è una dialettica forte. Devi avere un grande editore dietro”. Io non so se certe battaglie forti contro le scarcerazioni, contro un sistema che non funziona tu riesci sempre a farle in ogni posto– ha concluso- quindi non rispondo a questa domanda, però sono contento di essere qua!.