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Franco Battiato: la lunga carriera dell’artista, la malattia tenuta nascosta a tutti e la morte

Pubblicato: 26/07/2021 23:27

Impossibile dimenticare Franco Battiato, la lunga e inimitabile carriera del cantautore recentemente scomparso può essere ripercorsa insieme ai suoi più grandi successi musicali, ma anche nel ricordo di tutti quelli che lo hanno amato. Non solo La cura o Centro di gravità permanente, ma è stato anche regista cinematografico.

I grandi successi del Maestro Battiato: dagli esordi alle hit senza tempo

Classe 1945, siciliano doc trapiantato poi nel tempo a Milano per necessità lavorative, Franco Battiato ha mosso i suoi primi passi nel mondo musicale nel capoluogo lombardo cimentandosi in cabaret d’artista dove già giravano intorno alla scena personaggi divenuti grandi in quegli anni come Enzo Jannacci e Bruno Lauzi.

La città di Milano fu infatti la prima a donargli una etichetta discografica grazie all’amicizia con Giorgio Gaber che lo indirizzo verso l’etichetta Jolly. Da qui partì la sua sperimentazione musicale che dopo anni in giro per l’Europa tra Islanda ed Inghilterra lo vede tornare in Italia con uno stile inconfondibile che ha partorito agli inizi degli anni ’80 lo storico album Patriots, precursore dell’altrettanto famoso La voce del padrone.

La sua carriera si è successivamente costellata di hit storiche che Battiato ha lasciato come sua eredità personale all’intera Italia: dalle eccentriche Centro di gravità permanente a Voglio vederti danzare, passando per le poetiche Ti vengo a cercare e La cura fino alle scanzonate Cuccurucucù e Bandiera bianca.

La scomparsa del Maestro

Il ritiro dalle scene avviene ufficialmente nel 2019, con lo spettro di possibili malattie. La sua famiglia ha sempre voluto mantenere il più stretto riserbo fino a quando è stata resa nota la notizia che Franco Battiato è morto a 76 anni nella sua casa di Milo, in provincia di Catania.

Ciononostante il cantante era riuscito comunque ad omaggiare il pubblico italiano per l’ultima volta grazie ad un inciso registrato in studio e poi mandato in onda durante la serata delle cover dell’ultimo Festival di Sanremo, quando Colapesce e Dimartino lo omaggiarono proponendo la sua Povera Patria.

Dopo la sua scomparsa, in molti si sono chiesti che malattia avesse colpito il maestro. Sulle sue condizioni di salute è poi intervenuto il fratello maggiore, Michele Battiato, al Corriere della Sera: “Nelle ultime ore non ha capito, non c’era più, per sua fortuna avvolto da un coma profondo“. Una malattia degenerativa, quindi: “Ormai stava sempre in casa, non usciva più da tempo. I dialoghi radi. Parlava pochissimo. E invece fra noi c’era stato un confronto continuo. Condividevo tante idee. Lui andava alla ricerca della verità e lo faceva continuamente, in ogni cosa. Il suo verbo era sperimentare, era uno che cercava bellezza ed essenzialità e in tutto questo ci metteva una grande umiltà“.

L’addio di Pippo Baudo

Dopo la morte del Maestro in moltissimi gli hanno dedicato un pensiero: “Franco Battiato è stato un grandissimo artista completo, una perla per la musica leggera d’autore: i suoi testi erano poesia e filosofia, la sua musica era originalissima“, ha detto tra gli altri Pippo Baudo all’AdnKronos. E ancora: “Come Battiato c’era e c’è soltanto Battiato: nessuno scrive, compone e canta come lui“.