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700 bovini vivevano immersi nel letame fino alle ginocchia e senza cure: allevamento degli orrori nel bresciano

Pubblicato: 29/09/2021 09:36

Oltre 700 bovini vivevano in condizioni disastrose, immersi nel letame fino all’altezza delle ginocchia e con impossibilità di muoversi. Questa è la situazione rilevata dai carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità e dai veterinari di Ats Brescia in un’azienda agricola della Bassa Bresciana. Fra gli animali c’erano anche dei vitelli malati, non curati e tenuti in mezzo agli altri.

Brescia, 700 bovini trovati immersi nel letame e in pessime condizioni di salute

I carabinieri di Brescia hanno rilevato in queste ore l’esistenza di un drammatico scenario all’interno di un’azienda agricola del Basso Bresciano. Oltre 700 bovini erano qui tenuti in pessime condizioni, immersi nel letame fino alle ginocchia, con limitatissime possibilità di movimento per molti di loro. Fra gli animali, spiega Brescia Today, sono stati rinvenuti anche dei vitelli affetti da patologie e non ricoverati in ambienti idonei alla cura e alla limitazione delle sofferenze.

Bsnews.it ha riportato la nota redatta dai carabinieri del Nas e dall’Agenzia di Tutela della Salute di Brescia. Bovini mantenuti in pessime condizioni poiché confinati in ambienti angusti ed umidi, trascurati al punto che, in alcuni casi– si legge nel testo- il letame che si era accumulato nelle stalle aveva finito per raggiungere le ginocchia degli animali, tanto da limitare fortemente la libertà di movimento di molti di loro”. “Alcuni vitelli affetti da patologie– specifica la nota- non erano, inoltre, adeguatamente accuditi ovvero, come invece avrebbe dovuto essere, ricoverati in ambienti confortevoli, idonei a limitare le loro sofferenze ed a favorire il più rapido decorso della malattia”.

Sanzioni ai proprietari dell’allevamento: multe e ipotesi di maltrattamento

Il responsabile dell’allevamento si è visto contestare molteplici infrazioni in materia di benessere animale. Le multe a suo carico, spiega Brescia Today, dovrebbero ammontare a circa 10mila euro. A quanto pare già in passato l’azienda agricola bresciana aveva mostrato difetti di simile tipologia. La magistratura analizzerà inoltre la sua posizione, per valutare la sussistenza delle condizioni in grado di configurare il reato di maltrattamento di animali. In particolar modo, le mancate cure a parte degli animali lascerebbero pensare a una simile accusa.

L’autorità sanitaria ha disposto all’allevatore numerose prescrizioni. Questi dovrà infatti presentare un “cronoprogramma”, ovvero una pianificazione degli interventi necessari a sanare le numerose carenze emerse durante l’ispezione delle istituzioni competenti. A lanciare il campanello d’allarme, sarebbe stata un’associazione animalista, che era riuscita a entrare nella struttura documentando le condizioni in cui vivevano i bovini.