Vai al contenuto

Omicidio Laura Ziliani, l’ex vigilessa uccisa aveva paura delle figlie: le parole del sindaco di Temù

Pubblicato: 07/10/2021 21:08

Emergono nuovi dettagli sulla scomparsa e morte di Laura Ziliani, l’ex vigilessa di Brescia scomparsa a maggio e ritrovata a inizio agosto. Le indagini hanno portato ad un terribile quadro indiziario: ad ucciderla sarebbero state due delle tre figlie della donna, in combutta con il fidanzato della maggiore. A confermare che i rapporti fossero particolarmente complessi è il sindaco di Temù, Giuseppe Pasina.

Laura Ziliani, il sindaco di Temù rivela i rapporti tra la madre e le figlie

Il primo cittadino del paese della Val Camonica teatro del presunto omicidio di Laura Ziliani ha rilasciato un’intervista al programma Ore 14, su Rai 2. Ai microfoni degli inviati di Milo Infante, ha commentato il rapporto tra la vigilessa trovata morta dopo 3 mesi di ricerche e due delle tre figlie, arrestate nelle scorse settimane con l’accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Che tra la madre e Silvia e Paola Zani non corresse buon sangue, lo conferma anche il sindaco Pasina: “l’aria che si respirava nella famiglia era abbastanza agitata. Laura aveva anche paura del comportamento e del carattere molto determinato delle figlie, che volevano raggiungere il loro obiettivo: avere tutto per loro il patrimonio materno“.

A confermare che qualcosa non sembrava quadrare affatto nei giorni dopo la scomparsa della madre è un aneddoto dello stesso sindaco. Mentre i cittadini di Temù cercavano Laura Ziliani per i boschi e le zone di montagna dove avevano dichiarato che si sarebbe persa, le due figlie si trovavano al bar: “Le ho viste tranquille e beate a bere il caffè. Sono rimaste paio di ore sedute al bar mentre noi eravamo in giro a cercarla“.

Laura Ziliani uccisa dalle figlie per il patrimonio: a quanto ammonta

L’ipotesi degli inquirenti è proprio questa: che Silvia e Paola, assieme al fidanzato della maggiore Mirto Milani, abbiano deciso di uccidere Laura Ziliani per poter accedere al suo patrimonio. Si ritiene che possano averla drogata e soffocata con un cuscino, per poi liberarsi del corpo nelle vicine zone, dove è stata ritrovata in pessimo stato di decomposizione a causa degli effetti del caldo estivo. Determinante sarebbe stata anche la volontà della madre di creare una comunità a Brescia per la terza figlia, con la quale conviveva e affetta secondo quanto riferito da disturbi mentali. “Le due sorelle, Paola e Silvia, non erano assolutamente d’accordo – ha dichiarato il sindaco – Loro volevano essere nominate tutrici della sorella, per avere a disposizione il patrimonio di Laura“.

Il patrimonio di Laura Ziliani, presunto movente dell’omicidio per mano delle figlie, è ingente: Storie Italiane ha rivelato che ammonterebbe a circa 3 milioni di euro, tra immobili e terreni. Nello specifico si tratterebbe di 25 immobili, per un totale di 918 mq, 11 terreni adibiti a coltivazione e pascolo per un totale di 18’950 mq, tutti distribuiti tra i vari comuni, Brescia, Concesio, Malonno e Temù. Gran parte arriverebbe dall’eredità del marito di Laura, scomparso nel 2012, ed era già stata ripartita con le figlie.