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Uragano Catania, la città si barrica in attesa della tempesta. Venti fino a 100km/h, allerta massima

Pubblicato: 28/10/2021 20:11

Catania si barrica in attesa dell’uragano Medicane. Dopo i drammatici momenti vissuti nei giorni scorsi, la città cerca di ridurre i rischi e proteggere al meglio case e attività commerciali. Il fenomeno atmosferico dell’uragano mediterraneo è atteso al suo picco massimo per la giornata di venerdì 29 ottobre, e dovrebbe abbattersi anche sulle coste della Calabria.

Il Medicane, dall’inglese “Mediterranean hurricane è un uragano mediterraneo con venti di burrasca a oltre 100 km/h, mareggiate e piogge torrenziali che, stando allo scenario previsto, si estenderanno anche alla Calabria meridionale con un picco previsto per la giornata di domani proprio nella provincia di Catania.

Catania si barrica in vista dell’arrivo dell’urgano Medicane

Negozi e scuole chiuse, quasi nessuno in giro per le strade rendendo Catania una città quasi spettrale. La paura è tanta e si cerca di prevenire i danni con ogni modo possibile: barricate, cartoni e cellophane per proteggere le vetrine e gli ingressi dei negozi, sacchi di sabbia.. I supermercati sono stati presi d’assalto e già da oggi anche gli uffici pubblici sono rimasti chiusi per ridurre la circolazione delle persone.

Il giorno X è quello di venerdì, quando la tempesta si abbatterà sulla zona. L’allerta è quella di livello massimo, la rossa e non si escludono i rischi di fenomeni meteorologici estremi.

Che cosa c’entrano i cambiamenti climatici con l’uragano Medicane

La possibilità che il ciclone mediterraneo possa assumere le caratteristiche di un ‘Medicane’ in effetti c’è, ma non è neanche un evento eccezionale, nel senso che negli ultimi anni in più occasioni abbiamo visto, soprattutto nella prima parte dell’autunno, alcune intense perturbazioni trasformarsi in Medicane“, ha dichiarato Andrea Giuliacci di Meteo.it ai microfoni di AdnKronos.

Cosa c’è dietro il Medicane, sicuramente buona parte del fenomeno e della sua intensità sono legate ai cambiamenti climatici e al riscaldamento globale. Bernardo Gozzini, direttore del Cnr-Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale), riporta Askanews, ha spiegato cosa sta succedendo e ha sottolineato uno dei punti chiave per intervenire con la massima urgenza: “Prevenire è difficile Ma intanto bisognerebbe che a livello mondiale si mettessero tutti d’accordo e partecipassero tutti alla Cop26 di Glasgow (conferenza Onu sui cambiamenti climatici 2021, ndr). Se tutti partecipassero e iniziassero a porsi davvero il problema del cambiamento climatico sarebbe già un passo avanti. Perché è un tema locale e globale, riguarda tutti da vicino  e lontano“.

La Sicilia è una realtà già mutata

Antonio Navarra, presidente del centro Euro-mediterraneo dei cambiamenti climatici (Cmcc) e professore di meteorologia e oceanografia all’Università di Bologna, al Corriere della Sera ha dichiarato che “La Sicilia mostra già segni evidenti di una realtà significativamente mutata“.

Quanto visto nei giorni scorsi ne è una prova: “Tutta l’area è già un hot spot, una macchia calda della geografia Ora stiamo cercando di capire se con il cambiamento climatico questi fenomeni diventeranno ancora più intensi, se cambierà il loro carattere diventando più frequenti. Non disponiamo ancora di risultati definitivi ma siamo impegnati a decifrare gli elementi più critici (…). I cambiamenti climatici – ha aggiunto Navarra – sono già visibili e misurabili con effetti moltiplicatori sociali nei territori colpiti. E la Sicilia è al centro di questi mutamenti