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No Green Pass, Locatelli: “Manifestazioni al limite dell’ingiustificabile”. Il Covid in Italia e la terza dose

Pubblicato: 07/11/2021 17:36

Non c’è giustificazione che regga per Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e membro del Comitato tecnico scientifico, per le manifestazioni No Green Pass. Proprio ieri circa 8mila persone si sono riunite a Trieste, per la 16esima marcia di protesta contro il certificato verde, che ha portato a 115 persone identificate e 11 denunciati. Il medico chiarisce la situazione del Covid-19 in Italia, nettamente migliore rispetto a quella europea, in preda alla quarta ondata.

Locatelli sui No Green Pass: “Manifestazioni al limite dell’ingiustificabile”

Franco Locatelli ospite di Lucia Annunziata a Mezz’ora in + illustra la situazione Covid-19 in Italia e spiega le misure che il governo sta considerando per mantenere la situazione sotto il livello di guardia. Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, interrogato sulla questione, dice la sua anche sulle manifestazioni dei No Green Pass, che anche ieri sono scesi in piazza a Trieste e Milano, senza rispetto delle norme di sicurezza per contenere i contagi.

La motivazione delle resistenze di una fetta della popolazione per il pediatra è dovuta a ragioni sociali. “Dopo una fase di solidarietà espressa a livello nazionale c’è stata una sorta di malessere sociale anche motivato da profondo disagio economico che è cresciuto, è sotto gli occhi di tutti“. Locatelli comunque non giustifica le proteste contro il green pass: “Però lo stesso le manifestazioni le trovo difficilmente comprensibili, per non dire al limite dell’ingiustificabile, soprattutto quando poi sfociano nelle violenze che qualche volta le hanno connotate. Di fatto tutto quello che è stato fatto in questo Paese è stato cercare di offrire le migliori condizioni di protezione e abbiamo la situazione più favorevole d’Europa esattamente per vaccini, mantenimento delle mascherine e green pass“.

La quarta ondata Covid in Europa: per l’Italia la situazione è migliore

Locatelli spiega anche le difficoltà che si stanno riscontrando in Europa con la quarta ondata, che sta colpendo duramente alcuni Stati. In particolare l’Austria, che ha istituito un lockdown per i non vaccinati, ipotesi su cui ora si discute anche in Italia. “La situazione europea in questo momento è critica, però con la stessa chiarezza va detto che l’Italia si distingue in maniera netta rispetto ad altri Paesi“, dichiara il medico, “Noi non dobbiamo sottovalutare nessun segnale di allerta, ma non dobbiamo neanche sfociare nell’allarmismo. Il tutto è giustificato dal fatto che la situazione epidemica in Italia, insieme alla Spagna e al Portogallo, è la migliore di tutta Europa“.

In particolare, si guarda alla Germania, dove ci sono problemi anche ad assicurare posti letto, con una “pandemia dei non vaccinati”, un “termine proposto il ministro della Salute tedesco, cioè il ministro Spahn. Io personalmente penso che lui abbia fotografato in maniera assolutamente precisa quella che è la situazione. La situazione in Italia non è il frutto di una congiunzione astrale particolarmente propizia, ma del lavoro fatto con le vaccinazioni, non abbandonando le mascherine, e anche con il contributo del green pass“, commenta Locatelli.

Natale e Covid-19 in Italia, cosa aspettarci per Locatelli

L’allarme alle soglie del Natale si fa sentire anche in Italia, dove si prospetta comunque una festività migliore dello scorso anno. “Al Natale mancano ancora tanti giorni, è difficile fare una previsione. Questo detto, sarà un Natale certamente connotato da maggior socialità rispetto a quello dell’anno scorso“, dichiara Franco Locatelli.

Questo sarà possibile soprattutto grazie ai vaccini: “Noi abbiamo la rara abilità di pensare sempre di essere i peggiori, confrontiamoci con i due Paesi dimensionalmente come popolazione simile a noi, la Germania e la Francia. Abbiamo su tutta la popolazione quasi il 78% di vaccinati e siamo 5 punti sopra la Germania e 3.5 punti rispetto alla Francia. È chiaro che la strada maestra è questa, dobbiamo continuare a cercare di convincere ancora chi è restio o riluttante o resistente e dobbiamo avviarci a completare la dose addizionale, la cosiddetta dose ‘booster’. Anche qui siamo quasi già al 35% dei vaccinati con la dose addizionale“.

Terze dosi e vaccini anti Covid-19 anche per i bambini

Il pediatra dell’Università di Pavia risponde anche alle domande sulla possibilità di fare una dose di vaccino ai bambini: “Quando saranno approvati dalle agenzie regolatorie, EMA e Aifa, non vedo perché non offrire la vaccinazione alla fascia d”età 5-11 anni. Negli Stati Uniti lo si fa già. Le ragioni sono riassumibili nel fatto che, seppur raramente, anche i bambini sviluppano forme gravi di malattia, o forme persistenti di Covid-19. Dobbiamo tutelare la loro socialità e il loro percorso educativo e formativo. Inutile lamentarsi dei risultati dei test Invalsi se non facciamo di tutto per mantenere le scuole aperte“.

Per quanto riguarda la terza dose per tutti, possibilità che si fa sempre più tangibile, il medico invita a non correre troppo. “Cominciamo a concentrarci sulle fasce già identificate. In settimana ci sarà una riflessione coordinata dal ministro della Salute se eventualmente abbassare e fino a che soglia un’ulteriore estensione per la terza dose“, spiega Locatelli, “Anche qui ricordiamoci bene che le priorità sono quelle che abbiamo identificato, anche perché sotto i 60 anni sostanzialmente sono state vaccinate persone fino al mese di giugno, quindi prima di dicembre non diventerebbero eleggibili a ricevere la dose addizionale“.