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Omicidio Reggio Emilia, registrati gli ultimi minuti di vita della vittima: “Volevo la sua voce per ricordo”

Pubblicato: 25/11/2021 20:13

Sul femminicidio di Juana Cecilia Loayza, uccisa nella notte di sabato 20, emerge un nuovo inquietante e drammatico dettaglio: l’ex compagno, arrestato per la sua morte, avrebbe infatti registrato col telefono il loro ultimo incontro, quello in cui la 34enne è stata violentata e uccisa.

Femminicidio Juana Cecilia Loayza, Mirko Genco ha registrato tutto

Stalkerata, abusata e uccisa: la triste vicenda della 34enne di origini peruviane Juana Cecilia Loayza, uccisa a Reggio Emilia per mano del reo confesso ex compagno Mirko Genco, purtroppo non è tutta qui. Oltre alla tremenda violenza, si scopre ora che il 24enne di Parma avrebbe registrato gli ultimi minuti di vita della donna. Secondo quanto riportato, dagli atti è infatti emerso che Genco avrebbe iniziato a registrare subito dopo aver intercettato l’ex compagna, uscita a cena con un gruppo di amici. Nell’audio troverebbe conferma la ricostruzione dell’uomo, arrestato e imputato di una sere di reati che possono costargli l’ergastolo.

A suscitare particolare indignazione, il fatto che il giovane Mirko Genco avrebbe svelato il motivo per cui ha deciso di registrarla: “Volevo tenere la sua voce per ricordo perché sarebbe stato l’ultimo giorno in cui l’avrei vista“. Inoltre, avrebbe poi aggiunto: “Sua madre non voleva che ci vedessimo“.

Omicidio Reggio Emilia, l’assassino era stato arrestato per stalking

La notizia, emersa proprio nel 25 novembre della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si inserisce in un quadro già di per sé gravissimo: Mirko Genco era stato già denunciato per stalking ai danni di un’altra ex compagna. Questo non ha impedito che perseguitasse anche Juana Cecilia Loayza, al punto di rintracciarla nella notte di sabato 20, violentarla e quindi ucciderla con alcune coltellate alla gola.

Per il suo omicidio, che il 24enne ha confessato, è ora accusato di numerosi reati: omicidio pluriaggravato da futili motivi, minorata difesa della vittima e recidiva per lo stalking nei confronti della vittima stessa. E ancora: violenza sessuale, porto abusivo d’armi, violazione di domicilio e appropriazione indebita delle chiavi di casa della 34enne uccisa.

1522 numero antiviolenza e stalking
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