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Deforestazione: la Commissione Europea propone lo stop alle merci che la causano. Tutti i dettagli

Pubblicato: 26/11/2021 22:40

Stop all’importazione e commercio di prodotti strettamente connessi a drammatica deforestazione, è questa la nuova proposta della Commissione Europea per porre un punto al disboscamento passando anche per regole rigide. Per le aziende non sarà facile mettere in pratica e seguire tutte le nuove stringenti regole. Vediamo più nel dettaglio i cambiamenti che interesseranno l’Unione Europea.

I prodotti interessati al nuovo regolamento della Commissione Europea sulla deforestazione

Soia, carne bovina, olio di palma, legno, cacao, caffè, cuoio, cioccolato e mobili. Sono questi i prodotti interessati dalle nuove stringenti regole della Commissione Europea riunitasi a Bruxelles. L’Europa si rende più green e punta verso una chiusura a tutti quei prodotti che sono strettamente connessi alla deforestazione.

Questi, come spiega il sito Wired.it, “sono stati scelti tra quelli il cui consumo e produzione hanno maggiore impatto, con criteri ‘oggettivi’ e basandosi sui dati”. Tuttavia, come si legge ancora sul sito “Non sono escluse modifiche che seguiranno i trend di mercato”.

Un tentativo, questo, dell’Unione Europea di tornare al centro della scena ambientale. In realtà però ancora nessuna direttiva è certa, in quanto il Consiglio e il Parlamento avranno il compito di discutere il testo della Commissione Europea.

Che cosa cambia in Unione Europea: le nuove regole nel dettaglio

Innanzitutto sarà indispensabile e obbligatorio un esame approfondito sulla provenienza delle merci importate. Lo scopo, come riportato da Wired.it  è quello di “assicurarsi che nel mercato comune entrino solo prodotti che non causano deforestazione e che rispettano le norme dei Paesi di origine”. Severi controlli interesseranno, poi, tutti i Paesi con politiche troppo permissive su questo tema.

Sarà necessario un monitoraggio ferreo sulla provenienza delle merci. Verrà, infatti, richiesto a tutti gli operatori di raccogliere le coordinate geografiche di produzione dei prodotti. Ad aiutarli, come riporta Lifegate,la geolocalizzazione avrà un ruolo fondamentale per ottenere le informazioni geografiche indispensabili alle autorità e accertare che tali prodotti non abbiano contribuito al disboscamento”. 

Infine, la verifica dei dati raccolti sarà compito dei singoli Stati europei. Nel testo scritto dalla Commissione Europea i Paesi saranno divisi in tre fasce: basso, medio e alto rischio.

I fattori che hanno portato a questa proposta drastica

La Commissione Europea avrebbe pensato alla probabilità di questo regolamento così scrupoloso valutando i dati di un rapporto del WWF che vedono l’Europa come il secondo importatore di deforestazione. Come si legge ancora nel sito Lifegate, il rapporto della più importante associazione ambientalista “mostra come tra il 2005 e il 2017 soia, olio di palma e carne bovina sono stati i prodotti importati dall’Unione europea di maggior peso nella deforestazione tropicale, seguiti da prodotti legnosi da piantagioni, cacao e caffè. Nel 2017 l’Europa è risultata il secondo più grande importatore di deforestazione, subito dopo la Cina.”

Con le nuove stringenti regole, quindi, l’Europa si farebbe più ambientalista e volgerebbe la sua guancia verso la sostenibilità.