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Paolo Calissano, l’ex fidanzata Fabiola Palese sulla morte: “Non credo assolutamente nel suicidio”

Pubblicato: 02/01/2022 10:55

La morte di Paolo Calissano continua a lasciare sgomenta l’ex fidanzata Fabiola Palese. È stata lei a trovarlo privo di vita nel suo letto in via Cadlolo, a Roma: secondo le prime informazioni, a causare la morte dell’attore potrebbero essere stati dei farmaci che assumeva contro la depressione. Ma è stato un suicidio o un incidente? La donna, in un’intervista, non ha dubbi.

Morte di Paolo Calissano, per l’ex fidanzata non è stato suicidio

Paolo Calissano, celebre attore di soap come Vivere e La dottoressa Giò, è stato trovato morto a 54 anni. Il suo passato ha fatto subito fatto sorgere dubbi e sospetti sulle cause di morte, al momento al vaglio degli inquirenti che hanno disposto un autopsia sul suo corpo. L’ex fidanzata Fabiola Palese – che da Instagram si è scagliata contro “gli sciacalli” – non ha però dubbi ed esclude una delle ipotesi emerse dopo la scoperta del drammatico fatto: “Io non credo assolutamente al suicidio. Non era da lui” ha detto in un’intervista al Messaggero. E ancora: “Piuttosto credo che non abbia retto a tutti i farmaci che prendeva per via della sua depressione. In queste ultime settimane era andato molto giù e le feste di Natale lo angosciavano amplificando il suo sentirsi solo“. Per questo, ritiene che “abbia fatto un qualche pasticcio nell’assumerli, un bombardamento di psicofarmaci, ma non con l’intenzione di togliersi la vita“.

La donna, con cui Calissano è stato insieme dal 2013 al 2019 e con la quale perduravano buoni rapporti, smentisce inoltre che sarebbero passati due giorni prima del ritrovamento del corpo: “Qualcuno afferma che era morto da almeno 48 ore, ma non è vero. Ci avevo parlato il giorno precedente nel primo pomeriggio e la sera di mercoledì, alle 20.18, Paolo ha effettuato il suo ultimo accesso su Whatsapp“.

Paolo Calissano “ormai non usciva più”: il racconto di Fabiola Palese

I precedenti con la droga, che gli sono costati anche in coinvolgimento e la condanna a quattro anni per la morte della brasiliana Ana Lucia Bandeira Bezerra, hanno subito fatto pensare allo spettro della cocaina tornato a tormentare l’attore 54enne. Fabiola Palese, però, si sente di escluderlo: “Per come lo conoscevo io e per il profondo legame che avevamo ancora, lo escludo. Però, ovviamente, non vivevo più nella sua stessa casa“. Appartamento che, a quanto pare, lasciava raramente e anche per questo la donna non è convinta che possa essere coinvolto qualcun altro: “In quella casa entravamo praticamente solo io e il domestico, ma lo verificheranno le indagini. Lui ormai non usciva quasi più, si era lasciato andare e forse era tornato a prendersi le benzodiazepine in dosi massicce per riuscire a dormire“.

Forse, ritiene lei, potrebbe essere ricaduto in quella dipendenza, cedendo a farmaci assunti per risolvere un problema del sonno per il quale Calissano avrebbe cercato invano una soluzione. “Paolo aveva sofferto tanto, troppo nella vita – ha aggiunto la Palese – Oltre alla perdita del papà e della mamma, lo avevano segnato i trascorsi giudiziari che avevano stroncato la sua carriera. Episodi che potevano capitare a chiunque e che, però, vista la sua notorietà, lo hanno trasformato in un mostro“. Una vicenda contro cui si è scagliata anche Valeria Fabrizi, accusando il mondo dello spettacolo di avergli voltato le spalle.