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Zona gialla in altre 4 regioni, al via le nuove misure per i vaccini e il Super Green pass

Pubblicato: 10/01/2022 08:00

Nell’Italia sempre più stretta dall’emergenza Covid, sale a 15 il numero delle aree interessate dalla zona gialla con altre 4 regioni che lasciano il bianco per passare a un perimetro di allerta. E oggi scattano le nuove misure in materia di terze dosi di vaccini e Super Green pass, mentre la scuola riapre nel tessuto di incognite e pareri contrastanti tra politica e scienza.

Zona gialla in altre 4 regioni d’Italia: il totale sale a 15

Il Paese si tinge ancora più di giallo: con il cambio colore di oggi, Toscana, Emilia-Romagna, Abruzzo e Valle d’Aosta si aggiungono alle regioni già interessate dall’addio al bianco all’esito dell’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza.

13 regioni più le province autonome di Trento e di Bolzano in zona gialla: questa l’attuale fotografia della mappa italiana del rischio Covid secondo quanto stabilito nelle scorse ore dal Governo. Nessuna regione passa in fascia arancione, nonostante l’aumento dei casi di Coronavirus e lo spettro variante Omicron a incidere sulla diffusione dei contagi. Restano in fascia gialla Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto, Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia.

Covid, i parametri per il cambio colore da zona bianca a zona gialla

Il cambio colore di una regione, in questo caso il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla, scatta con il raggiungimento di tre soglie relative ad altrettanti parametri di rischio: incidenza settimanale dei nuovi casi ogni 100mila abitanti (uguale o superiore a 50), tasso di occupazione dei posti letto ospedalieri in reparti ordinari (15%) tasso dei posti letto occupati nelle terapie intensive (10%). 

In costanza dell’estensione dell’obbligo di mascherina all’aperto in tutta Italia, indipendentemente dal colore dell’area, il passaggio dal bianco al giallo non si traduce in sostanziali cambiamenti nelle regole anti Covid. Il cambio di colore, in questa fase della lotta alla pandemia nel Paese, suona più come un’allerta sulle ospedalizzazioni e sul rischio che il sistema sanitario vada in sofferenza.

Vaccini e Super Green pass: cosa cambia

Super green pass esteso ad altre attività e booster di vaccino anti Covid a 4 mesi dalla seconda dose: queste le colonne portanti tra le nuove misure per il contenimento dei contagi in vigore da oggi 10 gennaio 2022. Regole che si sommano a quella dell’obbligo vaccinale per gli over 50 su cui il premier Mario Draghi interverrà con una conferenza stampa che punta a illustrare gli ultimi provvedimenti contenuti nel decreto approvato dal Governo.

Il Super green pass viene esteso a numerose altre attività (il certificato verde rafforzato si ottiene con il completamento del ciclo vaccinale o la guarigione): alberghi e strutture ricettive, feste da cerimonie civili o religiose, sagre e fiere, centri congressi, ristorazione all’aperto, impianti di risalita, piscine, centri natatori, sport di squadra e centri benessere (anche all’aperto), centri culturali, sociali e ricreativi (anche all’aperto). È necessario anche per l’accesso ai mezzi di trasporto (anche il pubblico locale e quello regionale).

Per quanto riguarda la campagna vaccinale, che nelle ultime ore avrebbe registrato una nuova spinta, al via la misura che prevede la somministrazione della dose booster con un intervallo ridotto a 4 mesi dalla conclusione del ciclo primario (quindi dalla seconda dose). La terza dose è stata estesa, inoltre, alla fascia di età 12-15 anni come indicato nella recente circolare del Ministero della Salute: “È raccomandata la somministrazione di una dose di vaccino Comirnaty di Pfizer/Biontech, al dosaggio di 30 mcg in 0,3 ml, come richiamo (booster) di un ciclo primario, indipendentemente dal vaccino utilizzato per lo stesso con le stesse tempistiche previste per i soggetti a partire dai 16 anni di età“.

Scuola: il ballo dei pareri sulla riapertura

Sul fronte scuola, relativamente al ritorno tra i banchi in sicurezza da oggi, 10 gennaio, le regioni si sono mosse in ordine sparso e resta lo spettro Dad. Il Governo, come sottolineato a più riprese dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi (che non esclude comunque il rischio di assenze tra il personale), tira dritto e riporta migliaia di studenti in classe secondo il calendario ordinario del post festività, ma dai presidi ad alcuni amministratori locali sono ancora tanti gli scettici sulla bontà di questa scelta. Il pericolo, secondo alcuni, è che la riapertura di oggi sia una “falsa partenza”.

Ha optato per un rinvio Vincenzo De Luca, governatore della Campania, nonostante dall’esecutivo sia arrivata una rassicurazione sintetizzata dallo stesso Bianchi: “La scuola è pronta: abbiamo approvato, all’unanimità, regole chiare precise e puntuali anche per quelle situazioni che richiedono la didattica a distanza ma il principio base è che si torna in classe“. Ma le turbolenze sul ritorno in presenza non sembrano esaurirsi.

Ultimo Aggiornamento: 10/01/2022 23:39