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Quirinale, il nuovo Presidente della Repubblica potrebbe essere una donna. I nomi delle papabili per il ruolo

Pubblicato: 13/01/2022 21:11

Sono molti i nomi delle donne che potrebbero ricoprire il ruolo di Presidente della Repubblica al termine del mandato di Sergio Mattarella. In questi giorni infatti sono stati fatti moltissimi nomi e tra questi non sono mancati anche quelli di diverse figure politiche che sarebbero più che adatte al ruolo. La domanda più importante, però, è se gli italiani sono pronti a vedere la carica ricoperta da una delle donne al momento protagoniste del dibattito.

Presidenza della Repubblica: tutte le donne considerate per il ruolo

Dopo anni di dibattito sulle pari opportunità e sul ruolo della donna nella società contemporanea, finalmente si presenza l’occasione per affidare ad una figura femminile un ruolo piuttosto importante come quello di Presidente della Repubblica – o Presidentessa, in caso si riuscisse a raggiungere questo traguardo.

Molti i nomi in queste ore emersi nel dibattito politico, a fianco a quello di Silvio Berlusconi – in più occasioni tirato in ballo dagli esponenti politici più a destra. Tra le possibili candidate ci sono Elisabetta Casellati, Liliana Segre, Emma Bonino e Rosy Bindi – in questo momento vista come la favorita delle quattro appena citate.

Emma Bonino: il suo nome è tra i papabili da oltre vent’anni

Da anni ormai si ripete ciclicamente il tormentone sui tempi maturi per una presidente della Repubblica donna. Non a caso nel lontano 1999 Emma Bonino è stata ampiamente considerata come volto del cambiamento per il paese. Come sappiamo però il tutto si è sempre risolto con un nulla di fatto e da allora hanno continuato ad avvicendarsi figure maschili al Quirinale. La stessa senatrice, comunque, ha commentato la situazione davanti alla quale si è trovata più di trent’anni fa, non senza una nota di amarezza nella sua dichiarazione.

Rosy Bindi: l’ipotesi non dovrebbe fare scalpore

Ciò su cui invece si è concentrata Rosy Bindi è la pura e semplice constatazione che l’ipotesi di una donna al Quirinale attiri ancora così tanto l’attenzione; “dovrebbe essere normale prendere in considerazione questa ipotesi” ha commentato infatti l’ex presidente della Commissione parlamentare antimafia riferendosi agli appelli che in queste ore diverse figura in vista hanno fatto affinché si possa considerare una donna come presidente della Repubblica.

Il dibattito infatti in questo momento non si è concentrato solo sulle competenze delle rispettive figure politiche, ma sul tema ricorrente della disparità di genere in ambito lavorativo. In tal senso infatti in molte riflettono con amarezza sul fatto che la possibilità faccia ancora così scalpore. In poche parole, in una società che ha raggiunto davvero la parità l’idea dovrebbe essere accolta con normalità e non certo con il clamore a cui assistiamo ancora oggi.

Il paese comunque dovrà attendere che i votanti (deputati, senatori e rappresentanti regionali) abbiano le idee più chiare in merito; spetta a loro infatti il compito di eleggere il Presidente della Repubblica quando il mandato di Mattarella sarà arrivato al termine – come previsto dall’articolo 84 della Costituzione Italiana. Di certo non sono le competenze a mancare alle donne prese ad oggi in considerazione; se ancora una volta si dovesse optare per un nome maschile, sarebbe solo il segno di un’Italia ancora impreparata al cambiamento.

Ultimo Aggiornamento: 25/01/2022 15:19