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Covid: Italia verso la fine dello stato di emergenza, il piano del Governo da aprile su Green pass e mascherine

Pubblicato: 22/02/2022 09:13

Il prossimo 31 marzo scadrà lo stato di emergenza in vigore da 2 anni. Una data importante per l’Italia, intorno a cui milioni di cittadini hanno investito un bagaglio denso di aspettative su un pronto ritorno alla normalità. Il Governo, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe ormai orientato a non prorogare e a procedere sui binari di un ulteriore allentamento delle misure anti Covid, ma cosa accadrà concretamente dal 1° aprile? Mentre filtrano i lineamenti della road map, la maggioranza si spacca sul Green pass, tra i nodi più roventi del dibattito negli ultimi mesi.

Covid: il 31 marzo stop stato di emergenza, la road map del Governo

Occhi puntati sul 31 marzo: il Governo, secondo le ultime indiscrezioni, non sarebbe orientato alla proroga dello stato di emergenza che fu introdotto 2 anni fa dall’esecutivo guidato da Conte. Il calo di contagi e ricoveri per Coronavirus produrrebbe un primo importante effetto a livello di architettura delle misure da tenere in piedi dal 1° aprile 2022, e tutto volgerebbe verso un graduale ritorno alla normalità.

Attesi allentamenti anche sull’obbligo di Green pass, anche se la linea prevalente resta quella della cautela. Fio al 15 giugno resterebbe in vigore l’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori e per gli over 50 e, tra i lineamenti del prossimo decreto al vaglio a Palazzo Chigi, in approvazione tra la prima e la seconda settimana di marzo, spuntano anche gli orientamenti per l’uso delle mascherine. Archiviato l’obbligo all’aperto, sarebbe ora attesa un’ordinanza che dovrebbe rinnovare l’obbligo di indossare i dispositivi al chiuso nei luoghi diversi dalle abitazioni private. Inoltre l’obbligo di mascherine FFp2 per gli spettacoli all’aperto andrebbe a decadere da aprile.

Maggioranza spaccata sul Green pass

Ma in queste ore, una fotografia del caos che albergherebbe nella maggioranza sull’impianto delle misure per il ritorno alla normalità si sarebbe materializzata con una spaccatura sostanziale in materia di certificato verde. In commissione Affari sociali della Camera sull’esame del decreto Covid, si sarebbe registrata una frattura interna su un emendamento presentato dalla Lega che chiede di eliminare il Green pass subito dopo il 31 marzo. Una posizione bocciata dall’esecutivo, anzitutto dal premier Draghi e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che la ritengono una mossa azzardata.

Il tema divide e cancellare di colpo l’uso del pass per Palazzo Chigi sarebbe un potenziale pericoloso abbaglio. Speranza aveva già chiarito di non poter prevedere un repentino addio a misure come certificazione verde – alla luce della capacità di spingere sulla vaccinazione e le terze dosi – e mascherine al chiuso : “Non esiste un interruttore che premi e non c’è più il Covid. Vedremo i numeri e decideremo, ma un elemento di gradualità lo dobbiamo immaginare“.