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Di Maio sull’Ucraina: “No a contatti bilaterali con la Russia”. La replica di Mosca: “Strana idea di diplomazia”

Pubblicato: 23/02/2022 19:48

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha partecipato oggi all’informativa alla Camera sulla crisi in corso in Ucraina, condannando fermamente le azioni di Mosca. Per il ministro non è possibile continuare ad avere un dialogo bilaterale fino a che la Russia di Vladimir Putin non dia segnali di de-escalation, ma la replica del Cremlino non si è fatta attendere. Di Maio avverte che è concreta la possibilità che le truppe russe invadano il Paese, con un contingente di militari in missione di peacekeeping, a detta del Cremlino, già presente nei territori separatisti del Donbass.

Luigi Di Maio condanna le azioni di Mosca: “No a nuovi incontri bilaterali”

Il ministro degli Esteri ha illustrato la situazione in Ucraina e le decisioni prese dal governo italiano in merito agli ultimi sviluppi, che indicano “Una crisi che ha subito una forte e preoccupante accelerazione che minaccia l’ordine internazionale“, dichiara Di Maio. Per il ministro “Mostrarci arrendevoli oggi significherebbe pagare un prezzo molto caro domani. La nostra volontà di dialogo nella fermezza si basa proprio su questo convincimento“. Per Di Maio “Nelle ultime settimane i principali leader occidentali hanno profuso ogni sforzo per giungere a una soluzione diplomatica, lo dimostrano le telefonate tra Biden e Putin, le telefonate tra Draghi con Putin e Zelensky, la missione del presidente Macron in qualità di presidente di turno dell’Unione Europea, e la più recente visita del cancelliere Scholz“.

Nonostante questi sforzi, “Al termine della tregua olimpica il presidente della Federazione russa ha deciso di violare l’integrità territoriale dell’Ucraina. Stamattina ci siamo coordinati con il presidente Draghi circa i prossimi passi da compiere per favorire una soluzione diplomatica. Siamo impegnati al massimo nei canali multilaterali di dialogo, riteniamo tuttavia che non possano esserci nuovi incontri bilaterali con i vertici russi finché non ci saranno seri segnali di allentamento della tensione“. Di Maio si riferisce anche al viaggio che Mario Draghi avrebbe dovuto compiere a Mosca questa settimana. Il presidente del Consiglio ha illustrato la sua posizione durante l’insediamento di Franco Frattini al Consiglio di Stato, dove ha commentato la crisi.

La replica del ministro degli Esteri russo: “Strana idea di diplomazia”

Alle parole di Di Maio è seguita la replica del ministero degli Esteri russo, guidato da Sergej Lavrov: “Una strana idea di diplomazia“, si apprende dalle agenzie di stampa russe Tass e Interfax. Per Lavrov la funzione della diplomazia è la risoluzione dei conflitti, “non per viaggi vuoti in giro per i Paesi ad assaggiare piatti esotici ai ricevimenti di gala” e, continua il ministro degli Esteri russo, “I partner occidentali devono imparare a usare la diplomazia come professione“.

“Rischio operazione russa su larga scala in Ucraina”: la condanna di Di Maio

Durante l’informativa alla Camera, il ministro degli Esteri ha anche sottolineato come le azioni intraprese da PutinIn un clima già caratterizzato da fortissime tensioni” abbiano alzato il livello dello scontro con “un’ulteriore, drammatica tappa nella serata di lunedì, quando il presidente Putin, accogliendo un appello della Duma, ha firmato un decreto di riconoscimento delle autoproclamate repubbliche di DonetskLuhansk nell’Ucraina orientale“. La decisione, anticipata da Putin a Macron e Scholz, “mina gravemente proprio gli accordi di Minsk, che prevedono che le autorità di Donetsk e Luhansk siano subordinate a quelle di Kiev seppur con ampie autonomie decisionali“.

L’Italia, continua Di Maio, condanna “la decisione di Mosca di inviare nei territori delle due repubbliche separatiste un contingente di truppe con sedicenti funzioni di peacekeeping. È un gesto che rischia di esacerbare una situazione già molto tesa. Ricordo che si stima una presenza russa lungo l’Ucraina tra 170mila e 190mila unità militari“. Inoltre, sottolinea il ministro, “Putin ha affermato di riconoscere le pretese di Donetsk e Luhansk su il territorio di tutto il Donbass, ben oltre la componente russofona presente nella regione, e quindi includendo zone attualmente sotto il controllo delle forze armate ucraine. Chiedendo per giunta il riconoscimento dell’annessione illegale della Crimea. Questo sviluppo rischia di aprire la strada a un’operazione militare su larga scala della Russia in Ucraina“.

Italiani via dall’Ucraina, ma l’ambasciata a Kiev resta aperta

Secondo Di Maio, che cita fonti interne all’alleanza atlantica, l’invasione potrebbe essere preceduta da attacchi cybernetici. Nel frattempo, la Farnesina ha “chiesto ai connazionali di lasciare immediatamente l’Ucraina con i mezzi commerciali disponibili“, mentre “la nostra ambasciata a Kiev pienamente operativa“, conclude il ministro. La scelta di tenere aperta l’ambasciata, anche se con personale ridotto, è stata fatta in accordo con gli altri Paesi dell’Unione europea, in segno di vicinanza alla popolazione ucraina.