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Guerra in Ucraina, quanto costa all’Italia: spese energetiche, costi in bolletta quanto peserà sul portafogli

Pubblicato: 28/02/2022 22:30

Mentre in Ucraina imperversa il conflitto, con le nuove mosse del governo l’Italia si chiede quanto questa guerra peserà sull’economia delle famiglie italiane. A cinque giorni dall’inizio del conflitto, arriva la notizia che il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità un decreto che permetterà l’invio di aiuti e lo stato d’emergenza per accogliere e tutelare i cittadini ucraini in fuga dalle zone di guerra. Nel corso delle ultime ore si sono susseguiti aggiornamenti in merito al tavolo di trattative tra i governi russo e ucraino, conclusosi con una leggera apertura al dialogo visto che sarebbe stato fissato un nuovo incontro nei prossimi giorni.

Intanto il Presidente della Federazione Russa Putin ha reso note le sue condizioni di pace durante un colloquio telefonico con il Presidente Macron.

Il costo della guerra in Ucraina in termini energetici

Non solo così economici per sovvenzionare le forze militari, la guerra in Ucraina avrà un impatto fortissimo anche sul fronte economico in bolletta, già duramente provato dalla crisi energetica che ha caratterizzato l’inizio del 2022. Secondo una stima di Nomisma Energia, non solo il costo del gas non scenderà quest’anno, anzi, aumenterà rispetto all’anno passato. Gli esperti hanno stimato un costo totale di 90miliardi di euro totali, più del doppio rispetto ai 35 dell’anno passato, il costo per le singole famiglie sarà di almeno 2.140 euro l’anno.

Il costo militare per l’Italia

I soldati che stanno lasciando l’Italia per l’Ucraina sono 1.350 e fanno parte dei corpi speciali: lagunari, paracadutisti, alpini, incursori del Comsubin. I militari italiani andranno ad aggiungersi a quelli già presenti negli avamposti NATO in Lettonia e Romania. Il costo sarà di 154milioni di euro ma non si esclude un rifinanziamento della missione.

L’impatto sulle esportazioni del Made in Italy

Altro impatto della guerra in Ucraina sull’economia italiana è quello relativo al mercato delle esportazioni, secondo un’analisi di Coldiretti: “Gli effetti del conflitto ucraino rischiano dunque di cancellare completamente il Made in Italy a tavola dai mercati di Mosca e Kiev aggravando ulteriormente gli effetti dell’embargo deciso da Putin nell’agosto 2014, e da allora sempre prorogato, come risposta alla sanzioni decise dall’Unione Europea, dagli Usa ed altri Paesi per l’annessione della Crimea“. È quanto affermato da Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino.

Il made in Italy, ha ricordato Barbacovi, è stato già messo a dura prova dal blocco alle esportazioni messo in atto da Putin negli ultimi 7 anni, a seguito delle sanzioni dettate dall’annessione della Crimea, che hanno avuto un costo totale di 1,5miliardi. “Il Decreto di embargo tuttora in vigore colpisce una importante lista di prodotti agroalimentari con il divieto all’ingresso di frutta e verdura, formaggi, carne e salumi. L’agroalimentare è, fino ad ora, l’unico settore colpito direttamente dall’embargo che ha portato al completo azzeramento delle esportazioni in Russia dei prodotti Made in Italy presenti nella lista nera” si legge su La Voce di Trento. I prodotti interessati dal blocco sono principalmente salumi, formaggi e ortofrutta.

Adesso ad essere a rischio c’è principalmente la vendita di vino, ma anche l’olio d’oliva e la pasta, tra i prodotti più apprezzati.