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Putin avvisa l’Occidente: “Sanzioni sono dichiarazioni di guerra”. La Rai sospende servizi e inviati dalla Russia

Pubblicato: 05/03/2022 15:44

Vladimir Putin è tornato a parlare e avvisa l’Occidente: le sanzioni imposte da Stati Uniti e Unione Europea potrebbero essere considerate come dichiarazioni di guerra. Le nuove misure in Russia contro l’informazione hanno intanto spinto la Rai a sospendere tutti i servizi, con lei anche altre testate come la BBC.

Putin contro le sanzioni per l’invasione in Ucraina

Nelle scorse ore Vladimir Putin ha parlato in occasione di un evento speciale per la Giornata della Donna. Secondo quanto riportato da Adnkronos, il leader del Cremlino osteggiato da 141 Paesi dell’Onu non accenna a fare un passo indietro e, anzi, minaccia direttamente l’Occidente: “Le sanzioni contro la Russia equivalgono a una dichiarazione di guerra” ha dichiarato. Il riferimento è ovviamente agli strumenti intrapresi da UE e Stati Uniti per spingere il gigante russo a fermare l’invasione dell’Ucraina: blocco del sistema di pagamento Swift, sequestro degli asset degli oligarchi russi, stop al gasdotto Nord Stream 2 sono solo alcune delle armi economico-finanziare scelte per evitare uno scontro frontale dopo l’invasione in Ucraina. Per Mosca, inoltre, “qualsiasi tentativo da parte di altri Paesi di stabilire una no-fly zone sull’Ucraina come una partecipazione alle ostilità“.

Putin, nella stessa occasione, ha definito “difficile” la scelta presa, che tuttavia starebbe dando i frutti sperati da Mosca: “Sono state distrutte quasi tutte le infrastrutture militari dell’Ucraina e l’eliminazione della difesa aerea è stata praticamente completata […] Tutto sta procedendo secondo i piani in Ucraina“. Non è quello che filtra dal campo, dove sono numerose le storie di soldati russi allo sbando e con difficoltà negli approvvigionamenti, dal momento che i piani della Russia per la guerra in Ucraina avrebbero previsto solo pochi giorni di attacco.

La Rai sospende i servizi dalla Russia: il comunicato stampa

Sul fronte interno, Putin riferisce che non ci sono le basi per imporre la legge marziale in Russia, ma allo stesso tempo è passata una normativa che mette di fatto un bavaglio all’informazione sulla guerra in Ucraina. Motivo per cui la Rai si è allineata a BBC e altre realtà giornalistiche nel sospendere il lavoro sul campo: “In seguito all’approvazione della normativa che prevede forti pene detentive per la pubblicazione di notizie ritenute false dalle autorità – si legge in una nota – a partire da oggi la Rai sospende i servizi giornalistici dei propri inviati e corrispondenti dalla Federazione Russa“. La misura, riferiscono, “si rende necessaria al fine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell’informazione relativa al Paese“. Da oggi quindi “Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell’Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia“.