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Missili sulla base di Yavoriv vicina alla Polonia: appello a no-fly zone. Borrell: “Sarebbe Terza Guerra Mondiale”

Pubblicato: 13/03/2022 13:02

Grave attacco russo alla base militare di Yavoriv, nei pressi di Leopoli, a soli 12 km dal confine ucraino. La base sarebbe stata in passato al centro della cooperazione militare tra Ucraina e Paesi occidentali. Sarebbero almeno 35 le vittime e centinaia i feriti in questa ennesima escalation del conflitto verso Ovest, che preoccupa non poco l’Europa e la NATO. Il ministro della Difesa ucraino Oleksii Reznikov ha chiesto la chiusura dei cieli sopra l’Ucraina, ma Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri, ha escluso in una recente intervista l’imposizione di una no-fly zone che farebbe degenerare il conflitto coinvolgendo l’Alleanza atlantica.

Colpita dalla Russia la base militare di Yavoriv a 12 km dalla Polonia

Un attacco aereo che mette in allarme l’Unione europea e la NATO, compiuto a soli 12 km dal confine con la Polonia. Alle 5.45 di questa mattina, riferisce The Guardian, il governatore regionale Maksym Kozytskyy ha dichiarato che almeno 30 missili sarebbero stati sparati contro la regione di Leopoli, colpendo il Peacekeeping and Security Centre, installazione militare in cui in passato avrebbero avuto luogo le esercitazioni congiunte dell’Ucraina e dei partner NATO.

Sarebbero 35 le vittime con almeno 134 feriti, ma non è chiaro quante persone si trovassero a Yavoriv, dove sarebbe confermata la presenza di personale straniero. Secondo alcuni osservatori, l’attacco può essere dovuto a diversi motivi: una provocazione verso i Paesi NATO o il sospetto che fosse un centro di smistamento per l’arrivo di armi da parte degli alleati dell’Ucraina, i cui eventuali rifornimenti, Putin aveva già annunciato, sarebbero diventati obiettivi dell’offensiva.

Il ministro della Difesa ucraino: “Chiudete i cieli”. Borrell: “Sarebbe Terza Guerra Mondiale”

In un tweet, Oleksii Reznikov, ministro della Difesa ucraino, ha scritto che la “Russia ha attaccato l’International Peacekeeping and Security Centre vicino Leopoli. Istruttori stranieri lavorano lì. Questo è un nuovo attacco terroristico vicino ai confini Ue-NATO. Devono essere compiute azioni per fermare questo. Chiudete i cieli!“.

L’appello all’imposizione di una no-fly zone non è stato per il momento accolto dall’Unione europea, che ha mostrato la sua contrarietà con un’intervista rilasciata al El Periodico da Josep Borrell. L’Alto Rappresentate europeo ha dichiarato che questa misura implicherebbe “la volontà di abbattere gli aerei russi che la violano. Sarebbe estendere il conflitto a una Terza Guerra Mondiale ed è evidente che non vogliamo farlo“.

Il conflitto ucraino si sposta a Ovest: bombardamenti a Leopoli

La parte occidentale dell’Ucraina, finora risparmiata dall’invasione russa, è ora al centro di una campagna di bombardamenti. Le sirene hanno suonato nella notte a Leopoli, città con 700mila abitanti diventata dall’inizio della guerra il punto di arrivo per i profughi che scappano dal fronte orientale. Un’escalation che si avvicina pericolosamente ai confini NATO, e che rende più probabile il precipitare del conflitto, per cui basterebbe una scintilla.

I timori della Polonia, Morawiecki: “Europa nel mirino”

Ieri, il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha dichiarato che “I paesi Baltici e la Polonia sono nel mirino. E dopo quello che stiamo vedendo oggi, nessuno dovrebbe dubitare che tutta l’Europa sia a rischio“. La Polonia cerca di tenersi fuori dal conflitto, smentendo l’invio di caccia da combattimento all’Ucraina, nonostante le pressioni degli Stati Uniti, ma allo stesso tempo non esita a lanciare intimazioni alla Russia. Il presidente della Repubblica polacca Andrzej Duda ha dichiarato alla BBC che l’uso di armi chimiche da parte di Putin sarebbe una “svolta” in questa guerra.

Se mi chiedete se Putin può usare armi chimiche, penso che possa fare qualsiasi cosa, specialmente perché è in una situazione difficile“, ha commentato Duda, “Politicamente ha già perso la guerra e militarmente non lo stata vincendo. Ma se usa armi di distruzione di massa, questo segnerebbe un punto di svolta” che segnerebbe una rivalutazione dell’intervento NATO, “perché comincerebbe a diventare pericoloso, non solo per l’Europa, ma per il mondo“.

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