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Missili su Kiev, il leader ceceno fedelissimo di Putin minaccia l’Ucraina: “Arrendetevi o siete finiti”

Pubblicato: 15/03/2022 09:04

Alba di fuoco su Kiev, dove intensi bombardamenti avrebbero colpito un’area residenziale nell’ambito dell’avanzata di Mosca sulla capitale ucraina. La guerra innescata dall’invasione russa nel Paese vira su una fase sempre più rovente e il rischio di escalation con allargamento del conflitto verso la Nato appare sempre più imponente. Nelle ultime ore, il fedelissimo di Vladimir Putin, il leader ceceno Ramzan Kadyrov, avrebbe raggiunto un’area prossima alla città – in attesa di un segnale del Cremlino per avviare l’offensiva con le sue truppe – e avrebbe lanciato una minaccia agli ucraini: “Arrendetevi o siete finiti“. Non si allenta intanto la tensione sul canale Usa-Cina dopo il vertice romano di ieri tra il consigliere alla Sicurezza nazionale americano, Jack Sullivan, e il capo della diplomazia del Partito comunista cinese, Yang Jiechi. Gli Stati Uniti accusano Pechino di aver dato disponibilità di assistenza economica e militare a Mosca per portare avanti il suo piano contro l’Ucraina.

Missili su Kiev, colpita area residenziale della capitale ucraina

Alle prime luci dell’alba, nel quartiere Podilskyi di Kiev, a seguito di un nuovo su un edificio residenziale di 10 piani, è divampato un incendio che ora, secondo il governo ucraino, risulterebbe domato. Il bilancio provvisorio riporta 2 vittime e diversi feriti, ma i numeri potrebbero salire nel contesto di una situazione sempre più drammatica e incandescente. Il quarto round di negoziati a distanza – in videoconferenza – avviati ieri tra Ucraina e Russia sono fermi a un punto di stallo senza attuale prospettiva di de-escalation, e oggi sarebbe atteso un nuovo colloquio.

Le speranze del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e quelle dell’Occidente restano appese al filo di una complessa partita diplomatica, ma lo sblocco della situazione per raggiungere una tregua sarebbe ancora lontano. Arriva intanto la notizia che, per la prossima settimana, sarebbe all’orizzonte un vertice straordinario Nato alla presenza di Joe Biden. L’attacco russo registrato a Yavoriv, base militare a una manciata di chilometri dalla Polonia porta ai massimi livelli la temperatura dell’apprensione sull’evoluzione del conflitto, secondo alcuni analisti ormai prossimo a un allargamento oltre i confini ucraini.

Il leader ceceno fedelissimo di Putin minaccia l’Ucraina: “Sono vicino a Kiev, arrendetevi o siete finiti

Forze cecene sotto il comando del leader – fedelissimo di Putin – Ramzan Kadyrov, sarebbero pronte a introdursi sempre più profondamente nella strategia di offensiva portata avanti da Mosca, oltre a un numero non precisato di mercenari in arrivo dalla Siria per supportare quella che Vladimir Putin ha dipinto come “operazione militare speciale“. Mentre sempre più civili cadono sotto il fuoco di incessanti bombardamenti, l’Ucraina continua la resistenza e la capitale si prepara a un lungo assedio, e non c’è traccia di cessate il fuoco.

Secondo le ultime informazioni trapelate, Kadyrov avrebbe inviato una nitida minaccia all’indirizzo degli ucraini sottolineando di essere a un passo dal cuore nevralgico del Paese: “Sono vicino a Kiev, arrendetevi o siete finiti“, avrebbe dichiarato in un videomessaggio diffuso su Telegram. Il Cremlino avrebbe negato di conoscere l’esatta posizione di Kadyrov sul territorio. Kadyrov, ex ribelle oggi alleato di Mosca, guida una forza paramilitare e sulla sua testa penderebbero accuse di gravi violazioni dei diritti umani in Cecenia.

L’ex parlamentare ucraino Yevhen Rybchynsky, riferiscono le principali agenzie, avrebbe promesso una casa con un appezzamento di terreno a chi riuscirà a intercettarlo a ucciderlo: “Se Kadyrov è davvero vicino a Kiev, allora ogni combattente delle forze armate e della difesa deve porsi l’obiettivo di distruggere questa vergogna del popolo ceceno e dell’alleato di Huila. Prometto che la testa di Kadyrov è una casa di 40 acri vicino a Kiev“. Il presidente Volodymyr Zelensky, nel frattempo, avrebbe presentato una proposta di estensione della legge marziale nel Paese – introdotta lo scorso 24 febbraio – per altri 30 giorni.

Tensione sulla linea Usa-Cina: Pechino respinge le accuse degli Stati Uniti sulle armi alla Russia

Attesa per questa mattina la seconda fase del quarto round negoziale tra Mosca e Kiev, nel tessuto di un clima di sospetti trainato dagli Stati Uniti. La Casa Bianca sarebbe convinta di un coinvolgimento della Cina a supporto economico e militare dell’invasione su richiesta del Cremlino, e annuncia “conseguenze significative” in caso di veridicità dello scenario.

Dall’altra parte, i cinesi negano di aver dato disponibilità simili a Putin. La Cina, secondo quanto comunicato dalle autorità nelle ultime ore, non vuole essere “colpita” delle sanzioni occidentali contro la Russia. A sottolinearlo sarebbe stato il ministro degli Esteri di Pechino, Wang Yi: “La Cina non fa parte della crisi“. Parole che non hanno diluito i dubbi degli americani sull’eventualità di un allineamento tra cinesi e russi definito come “preoccupante” da Washington.