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Ucraina e Russia, cos’è successo in guerra oggi 23 marzo: le ipotesi di Draghi sul piano di Putin e i pagamenti in rubli

Pubblicato: 23/03/2022 19:49

Sta per avviarsi alla conclusione un altro giorno della feroce guerra che vede coinvolte l’Ucraina e la Russia. Quali sono stati i principali avvenimenti che hanno caratterizzato questa giornata, tra la decisione del presidente Putin di riscuotere pagamenti in rubli e le parole del premier Draghi.

Guerra Ucraina-Russia, cos’è successo oggi: le parole di Draghi e l’opinione di Mosca sulla guerra nucleare

Dopo il discorso tenuto dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky alla Camera, nella giornata di ieri 22 marzo, il premier Mario Draghi oggi ha spiegato che “La nostra volontà di pace si scontra con quella del presidente Putin“. Davanti alla Camera, il premier ha affermato che il presidente russo non ha intenzione di “arrivare a una tregua” e ha espresso preoccupazione sulla possibilità che il suo piano possa consistere nel “guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol”. L’Italia ha anche disposto nel Decreto Ucraina la possibilità per gli operatori socio sanitari e i medici ucraini poter proseguire il loro lavoro nel nostro Paese. Da Mosca, invece, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha ribadito che la Russia potrebbe intraprendere una guerra con armi nucleari solo nell’eventualità in cui “la sua stessa esistenza fosse minacciata”, come ha riferito l’agenzia russa Tass.

Le dichiarazioni del presidente Putin per il pagamento delle forniture di gas

Sempre da Mosca è arrivato l’annuncio del presidente Putin di voler richiedere il pagamento in rubli per le forniture di gas e petrolio che saranno acquistate dai Paesi considerati “ostili” alla Russia. Al momento, infatti, le forniture stanno procedendo con gli stessi prezzi e gli stessi quantitativi definiti nei vecchi contratti che legano le Russia al Vecchio Continente. Presto cambierà però la moneta con cui saranno effettuati questi scambi. Nel frattempo, l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha lanciato un avvertimento per la possibile crisi di approvvigionamento petrolifero che potrebbe derivare in seguito alla cessazione di molti rapporti commerciali con la Russia.

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