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Mario Draghi: “Avrò anch’io colloqui con Putin”. Le parole del premier sulla guerra in Ucraina e sul gas russo

Pubblicato: 25/03/2022 22:37

Il premier Draghi ha tenuto un lungo discorso durante la conferenza stampa al termine del vertice europeo a Bruxelles, affrontando non solo la questione della guerra in Ucraina ma anche il nodo dell’approvvigionamento energetico.

La guerra tra Russia e Ucraina nelle parole del premier Draghi: “avrò anch’io colloqui con Vladimir Putin”

Durante la conferenza stampa, avvenuta al termine del Consiglio Europeo, il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha annunciato che “gli altri leader europei, come francesi e tedeschi, hanno avuto e avrò anch’io colloqui con Vladimir Putin” per cercare una soluzione diplomatica al conflitto che sta sconvolgendo l’Ucraina. Per Draghi, “Il modo migliore per dimostrare di volere la pace è cessare le ostilità e sedersi al tavolo, se non si fa questo è perché si spera di guadagnare terreno, ad un certo punto arriverà un tavolo di pace, ma speriamo arrivi prima della distruzione totale dell’Ucraina“. Finora, come ha comunicato il premier, gli sforzi compiuti fino a questo momento non si sono tradotti in un cessate il fuoco. Le bombe, infatti, hanno continuato a cadere anche oggi sull’Ucraina.

La questione del gas russo e la disponibilità degli Stati Uniti

Il Consiglio Europeo si è anche concentrato sul nodo dell’approvvigionamento del gas in un’ottica di indipendenza dalla Russia. Al momento, l’Unione Europea sembra essere ancora in una fase di valutazione perché “la situazione di partenza da Paese a Paese è molto diversa per l’approvvigionamento, e dobbiamo considerare questa diversità“, come ha spiegato Draghi. Entro maggio l’Europa dovrebbe avere un quadro più preciso della situazione e una serie di proposte da valutare, per esempio per quanto riguarda il tetto per il prezzo del gas. Il premier ha anche ribadito la disponibilità degli Stati Uniti di fornire 15 miliardi di metri cubi di gas liquido, che potrebbero richiedere all’Italia l’acquisto di 2 rigassificatori da aggiungere ai 3 già in possesso del nostro Paese. Dovrebbe trattarsi di navi galleggianti, secondo quanto anticipato da Draghi. In seguito, gli Stati Uniti avrebbero dato disponibilità per “altri circa 50 miliardi di metri cubi. E poi c’è stata espressa una disponibilità anche dal Canada” ha spiegato il premier.

La richiesta russa dei pagamenti in rubli e le future iniziative europee

Per quanto riguarda il gas in arrivo dalla Russia, Draghi ha commentato anche il recente annuncio del presidente Vladimir Putin di voler accettare soltanto pagamenti in rubli, definendola “una violazione dei contratti esistenti, che specificano che il pagamento debba essere in euro o in dollari”. Secondo il premier, “Non ci aspettiamo comunque una riduzione delle forniture“. Per slegarsi dalla dipendenza dal gas russo l’Europa ha annunciato pochi giorni fa l’intenzione di fare fronte comune. Come ha illustrato il premier, “Ora l’Europa sta cercando di rivisitare collettivamente molte, se non tutte, le regole che hanno accompagnato l’Ue negli ultimi anni”, senza quindi limitarsi al mercato energetico. Si sta valutando anche la “possibilità di creare altro debito comune da parte della Commissione europea, perché non c’è alcun dubbio che i bisogni attuali, dall’energia alla Difesa, ma anche i rifugiati, non possono essere affrontati dai bilanci nazionali”.

Il commento del premier Draghi sull’aumento delle spese militari

Draghi ha commentato anche la questione dell’aumento delle spese militari, che dovrebbero raggiungere una percentuale pari al 2% del Pil. Il Presidente del Consiglio ha sottolineato che si tratta di un “impegno preso nel 2006, tutti i governi l’hanno sempre confermato. Ora è tornata l’esigenza di tornare a riarmarci”. Tale impegno sarebbe stato confermato perché “la Russia la ha invaso l’Ucraina in base a logiche che appartenevano ad altre epoche, per questo improvviso essere richiamati ad un passato che si pensava dimenticato”.

Ultimo Aggiornamento: 25/03/2022 23:07