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Uccise il padre violento per proteggere la madre: si riapre il caso di Alex Pompa dopo l’assoluzione

Pubblicato: 05/04/2022 16:24

Nuovi sviluppi nel caso di Alex Pompa, il ragazzo 20enne che nel 2020 uccise il padre violento per difendere la madre. Era stato assolto dall’accusa di omicidio perché aveva agito per legittima difesa.

Uccise il padre violento per difendere la madre: appello contro l’assoluzione di Alex Pompa

È il 30 aprile 2020 quando Alex Pompa, all’epoca 18enne, si scaglia contro il padre Giuseppe dopo l’ennesimo scatto d’ira contro la madre. Per proteggere la donna dalla collera del marito, Alex colpisce il padre con più di 30 coltellate. L’accusa chiede 14 anni di carcere, ma assoluzione arriva il 24 novembre, riconoscendo che il ragazzo ha agito per legittima difesa. Ora, il pm di Torino Alessandro Aghemo contesta l’assoluzione di Alex affermando che i giudici hanno valutato “in modo erroneo” questa vicenda. Ha quindi presentato appello contro l’assoluzione di Alex dall’accusa di omicidio.

Le motivazioni per l’appello contro la decisione di assolvere Alex Pompa

Secondo il pm, “Non vi è prova di una lotta tra Giuseppe Pompa e il figlio Alex, ma solo del tentativo del genitore di sottrarsi all’aggressione”. Nelle motivazioni che ha fornito per l’appello presentato si legge che non vi sarebbe prova del fatto che il padre Giuseppe fosse riuscito ad armarsi. L’unica prova indicherebbe che l’uomo sarebbe riuscito a impossessarsi di un coltello, sottrattogli dall’altro figlio Loris. Secondo il pm, quindi, la valutazione dei giudici avrebbe ricostruito gli eventi in modo parziale, alla luce di “una tesi preconcetta d’innocenza dell’imputato”.

Le parole di Alex Pompa e della madre dopo l’uccisione del padre violento

Poco dopo la sentenza di assoluzione, Alex ha raccontato a Porta a Porta di “aver vissuto in una famiglia segnata da azioni violente di papà nei confronti della mamma, di me e di mio fratello”. Ha spiegato che il padre Giuseppe era “geloso, convinto che la mamma, sul posto di lavoro, avesse chissà quanti amanti. Lei, che faceva la cassiera al supermercato, sorrideva ai clienti e a mio padre questa cosa non andava bene”. Tramite una lettera inviata al programma Quarto Grado a maggio 2020, la madre di Alex ha spiegato di non aver “mai denunciato i soprusi di mio marito, non l’ho fatto per non andare incontro a conseguenze peggiori. I miei figli si sono sempre frapposti fra me e Giuseppe, quindi non sono mai finita in ospedale”. Il ragazzo ha anche affermato di essere consapevole di “non aver fatto una cosa bella. E potessi tornare indietro preferirei morire io”.