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L’Ucraina ordina antidoto contro le armi chimiche, gli esperti: “L’obiettivo è terrorizzare e generare panico”

Pubblicato: 09/04/2022 10:36

L’Ucraina si prepara per attacchi con armi chimiche: lo rivela dagli Stati Uniti un’organizzazione umanitaria che ha ricevuto richiesta da Kiev di centinaia di migliaia di antidoti. I rischi di un simile attacco, però, per gli esperti sono calati nel corso delle ultime settimane e potrebbe trattarsi di un altro caso di false flag.

Guerra Russia-Ucraina, Kiev ordina oltre 200.000 antidoti contro armi chimiche

I recenti attacchi alla stazione di Kramatorsk e gli orrori emersi nella città di Bucha hanno alzato nuovamente il livello di allarme per la guerra tra Russia e Ucraina. Tra i timori principali, quello che da Mosca venga ordinato un attacco chimico che, storicamente, sembra essere nelle corde del Cremlino. Il Wall Street Journal ora ha rivelato che Direct Relief, organizzazione umanitaria senza scopo di lucro che fornisce assistenza medica di emergenza e soccorso in caso di calamità negli Stati Uniti e a livello internazionale, ha ricevuto una richiesta da Kiev.

Il Ministero della Salute ucraino avrebbe chiesto circa 220.000 fiale di atropina, farmaco che può essere utilizzato contro gli effetti di armi chimiche, soprattutto nel trattamento generico contro l’intossicazione da gas nervini come il sarin. La fonte riferisce che “Direct Relief sta inviando questo farmaco nella speranza che non si verifichi mai un attacco che ne richieda l’uso“.

Per gli esperti un attacco chimico in Ucraina è improbabile: l’analisi

Ci sono davvero possibilità che la Russia usi armi chimiche in Ucraina? Il tema è stato approfondito pochi giorni fa sulla rivista Nature, che ha chiesto a numerosi esperti se davvero da Mosca possano avvalersi di armi bandite già negli anni ’90 durante la Chemical Weapons Convention sottoscritta anche dalla Russia. Tuttavia, i timori occidentali nei confronti del Cremlino sono motivati da numerosi casi di storia anche recente: Siria, Sergei Skripal, Alexei Navalny… La Russia ha accusato Kiev di essere pronta ad usare armi chimiche ma “Non ha alcun senso che gli ucraini pensino di usarle“, sostiene l’esperto di disarmo Ralf Trapp. Da parte russa, invece, dal momento che le forze armate ucraine sarebbero dotate di dispositivi di sicurezza CBW (chemical and biological weapon), un attacco di questo tipo avrebbe un altro scopo. Come dichiarato dal chimico norvegese Leiv Sydnes: “L’obiettivo principale delle armi chimiche è terrorizzare le persone e generare il panico“.

I timori di un attacco chimico, tuttavia, sarebbero calati dopo il ritiro dal Nord del Paese: “Il rischio è inferiore rispetto a 2-3 settimane fa“, sostiene Paul Rogers, ricercatore della University of Bradford. Un modo per dirimere la questione sarebbe quello di richiedere un’indagine alla OPCW (Organisation for the Prohibition of Chemical Weapons), ma il fatto che la Russia non abbia dato seguito alle sue accuse fa pensare che sia una strategia per evitare un pericoloso boomerang e, in caso di vero attacco, poter confondere le acque accusando la controparte.