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Omicidio Regeni, Gup dispone la sospensione del processo. Il legale della famiglia: “Amareggiati e indignati”

Pubblicato: 11/04/2022 17:17

Il Gup di Roma ha disposto la sospensione del procedimento a carico dei quattro 007 egiziani accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso Giulio Regeni. La decisione è stata motivata dalla scarsa collaborazione da parte delle autorità egiziane; l’udienza è stata rinviata al 10 ottobre prossimo.

Nuova sospensione al processo Regeni: la decisione del gup

La notizia è arrivata nel primo pomeriggio di oggi, con la sospensione il giudice ha disposto nuove ricerche degli imputati affidati al Ros. In occasione della prossima udienza, prevista il 10 ottobre prossimo, verrà sentito anche il capo dipartimento Affari di giustizia del ministero Nicola Russo sugli eventuali sviluppi dopo la nota inviata alle autorità egiziane in seguito all’incontro del 15 marzo scorso.

Secondo il giudice è un dato di fatto il rifiuto dell’Egitto di collaborare, mentre sono pretestuose le argomentazioni della Procura generale del Cairo.

Nessun collaborazione con l’Italia da parte delle autorità egiziane

In una nota inviata dal ministero della Giustizia al Gup di Roma è stato sottolineato “Il rifiuto dell’Egitto di collaborare nell’attività di notifica degli atti”, si legge su AdnKronos “Con l’Italia”. Oltre a questo c’è stato anche il rifiuto ad un incontro tra la ministra Cartabia e il suo omologo egiziano e l’impossibilità di rintracciare l’indirizzo degli agenti, di questi di uno è stato individuato quello del luogo di lavoro.

La rabbia della famiglia Regeni: le parole dell’avvocato

Prendiamo atto dei tentativi falliti del Ministero della Giustizia di ottenere concreta collaborazione da parte delle autorità egiziane e siamo amareggiati e indignati dalla risposta della procura del regime di al Sisi che continua a farsi beffe delle nostre istituzioni e del nostro sistema di diritto”, così il legale della famiglia Regeni, Alessandra Ballerini, dopo l’udienza preliminare. “Chiediamo che il presidente Draghi condividendo la nostra indignazione pretenda, senza se e senza ma, l’elezione di domicilio dei 4 imputati dal presidente al Sisi e ci consenta lo svolgimento del processo per ottenere giustizia riguardo il sequestro le torture e non l’omicidio di Giulio” si legge su AdnKronos.

“La lesione della tutela della vita, della libertà e dell’integrità dei cittadini all’estero, come la Presidenza del Consiglio ricorda nel suo atto di costituzione di parte civile, costituisce grave pregiudizio dell’immagine e del prestigio dello Stato Italiano nella sua funzione di protezione dei propri cittadini. Quindi visto il conclamato ostruzionismo, egiziano pretendiamo da parte del nostro governo la necessaria, tempestiva e proporzionata reazione”.

E infine: “Stare inermi ora, permettere al regime di al Sisi di bloccare questo processo faticosamente istruito, consentirebbe l’impunità degli assassini di Giulio ed equivarrebbe ad essere loro complici. Il nostro governo ha il dovere invece di esigere energicamente giustizia. Il governo alzi la voce e la faccia sentire, pretendendo l’elezione di domicilio di questi 4 imputati. Sappiamo chi sono e dove lavorano, bisogna permettere a questo processo di andare avanti. Oggi è stata un’ennesima presa in giro per tutti noi per tutti voi, per tutti noi. Nessuno di noi è più al sicuro all’estero”.