Vai al contenuto

Molestie al raduno degli alpini, la petizione per fermare le adunate quasi a 15mila firme: “Dare un chiaro segnale”

Pubblicato: 11/05/2022 21:06

Il raduno annuale degli alpini a Rimini ha visto centinaia di ragazze e donne molestate e approcciate con violenza dai partecipanti, con le associazioni femministe che stanno raccogliendo testimonianze degli abusi. Intanto, è stata presentata la prima denuncia formale alle forze dell’ordine e altre potrebbero presto seguire. La polemica sollevata dal clima di insicurezza e pericolo per le donne durante il raduno ha suscitato forti reazioni, con una petizione che in una manciata di ore ha raccolto quasi 15mila firme. Nell’appello si chiede di fermare per 2 anni le adunate degli alpini, così da mandare un chiaro segnale che questi atteggiamenti predatori nei confronti delle donne non sono più accettabili.
Leggi anche: Selvaggia Lucarelli, il racconto shock delle molestie: “L’anziano signore della tv metteva le ragazze tutte in fila”

Alpini, petizione per fermare le adunate per 2 anni dopo i casi di molestie

Sconcerto e rabbia nell’opinione pubblica dopo i casi di molestia testimoniate da almeno 150 donne durante il raduno degli alpini a Rimini, anche contro minorenni. Dopo l’annuncio di un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, arriva anche una petizione su Change.org che in poche ore ha quasi raggiunto le 15mila adesioni. Si chiede lo stop per 2 anni ai raduni in risposta al “comportamento irrispettoso, sessista e violento degli alpini, i quali non si sono limitati alle molestie verbali ma sono arrivati a molestare fisicamente anche delle ragazze minorenni“, come si legge sul sito.

Non è la prima volta che accade, ogni anno emergono episodi di questo genere eppure continuiamo ad accettare che questo evento abbia luogo“, continua il comunicato, che denuncia come renda “ancora più insicure le strade delle città italiane per le donne e per le minoranze“. Fermare i raduni viene chiesto per “dare un chiaro segnale che in quanto cittadin* non siamo più dispost* ad accettare un comportamento simile, svilente per le donne e per tutte le minoranze. Vogliamo che tutt* si sentano liber* di occupare le città senza sentirsi minacciat* e in pericolo“.

Da Bonetti a Guerini: condanne per le molestie al raduno degli alpini

Oggi è intervenuta sulla questione la ministra delle Pari Opportunità Elena Bonetti, che a Rai News24 ha dichiarato: “Quanto è accaduto, quanto viene riportato dalla cronaca è gravissimo, inaccettabile per le istituzioni e in particolare per uomini che sono e devono essere al servizio dello Stato“. La ministra ritiene che l’Italia debba rigettare la “sub-cultura di prevaricazione del maschile nei confronti del femminile. Quell’utilizzo del femminile come un oggetto che non è davvero compatibile con i principi costituzionali“.

Anche il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha condannato su Rai Radio1 la vicenda: “Da parte nostra non può essere sottovalutato ciò che è stato denunciato. Non ci deve essere nessuna tolleranza, ci sarà un’attività di indagine da parte delle autorità competenti, ma credo che il mondo degli alpini debba avere e ha gli anticorpi per respingere comportamenti di questo tipo“.