Fedez ospita Piercamillo Davigo durante il suo podcast Muschio Selvaggio. Ma le parole del magistrato protagonista di Mani Pulite fanno esplodere una furiosa polemica. Parlando dei numerosi indagati che si sono suicidati durante quell’inchiesta, Davigo secondo chi lo ha ascoltato ha dimostrato di non possedere un briciolo di umanità mettendosi ad ironizzare su questa tragedia.
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“Umanamente come ha vissuto i suicidi degli indagati di Mani pulite?”, gli domanda Fedez. “Purtroppo, per quanto sia crudo quel che sto dicendo, capita in questo mestiere che gli imputati si suicidino. – questa la gelida replica di Davigo – La mortalità per suicidio all’interno delle carceri è più alta che fuori. Non c’è neanche la spiegazione che c’è nell’ambito militare, perché anche lì ci sono più suicidi. Ma lì è diverso perché hanno le armi a disposizione. Se mi venisse in mente di suicidarmi e avessi una pistola magari lo farei subito. Dovrei dire ‘passiamo alla pratica, vado a cercare un treno sotto cui buttarmi’, ma poi i pendolari mi malediranno per ore e ore”.
“Umanamente come ha vissuto i suicidi degli indagati di Mani pulite?”.
— Ermes Antonucci (@ErmesAntonucci) December 12, 2023
Da rabbrividire il modo con cui Davigo, dopo 30 anni, risponde a Fedez:
1) “Le conseguenze dei delitti ricadono su quelli che li commettono”
2) “Certo che dispiace. Perdi una fonte di informazione”
(mica una… pic.twitter.com/sZ2drIAEZQ
Le parole di Davigo a Muschio Selvaggio scatenano le polemiche
“Detto questo, la percentuale di suicidati rispetto al numero di indagati magari era più bassa rispetto alla media degli altri detenuti nelle carceri. – prosegue senza esitazioni Piercamillo Davigo – Lo so che è una cosa spiacevole quella che sto per dire, ma è la verità e bisogna aver chiare le cose: le conseguenze dei delitti ricadono su quelli che li commettono, non su coloro che li scoprono e li reprimono. Il ragionamento porterebbe a dire ‘allora non fate le indagini’”.
Fedez cita allora Raul Gardini, forse il più noto tra i suicidi eccellenti di Tangentopoli. “Un po’ di dispiacere per il suo suicidio?”, incalza il suo ospite. “Ma certo che dispiace. – premette Davigo prima di sparare la bordata definitiva – Ma il fatto che uno decida di suicidarsi, è che lo perdi come possibile fonte di informazione. La pietà umana c’è lo stesso, però bisogna tenere la barra del timone ferma. Non è che uno allora dice ‘non faccio più questo mestiere’”.
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