È morto nel tardo pomeriggio di domenica 4 febbraio all’età di 84 anni Antonio Paolucci. Tra le altre cariche pubbliche ricoperte, era stato ministro per i Beni culturali e ambientali tra il gennaio 1995 e il maggio 1996, nel governo guidato dal premier Lamberto Dini. Paolucci verrà però ricordato per sempre con il soprannome di ‘Soprintendente d’Italia’.
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La vita e la carriera di Antonio Paolucci
Antonio Paolucci era nato a Rimini il 29 settembre 1939, “lo stesso giorno di Berlusconi. Ma io sono più giovane di lui di tre anni”, amava ripetere lui stesso scherzando. Paolucci si era laureato in storia dell’arte nel 1964 con il professor Roberto Longhi. Pochi anni dopo iniziò la sua carriera nel ministero della Pubblica Istruzione, in particolar modo nelle soprintendenze.
E infatti, durante la sua carriera, fu soprintendente a Venezia, a Verona, a Mantova e infine a Firenze, città in cui si occupò prima dell’Opificio delle Pietre Dure, per poi passare alla soprintendenza ai Beni Artistici e Storici (diventata poi soprintendenza speciale per il Polo Museale Fiorentino). E, infine, essere nominato anche direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana fino alla pensione a cui fu costretto nel 2006 per raggiunti limiti di età.
Nel 2007 però Papa Benedetto XVI lo volle come direttore dei Musei Vaticani alla cui testa rimase fino al 2017. “Con la scomparsa di Antonio Paolucci l’Italia perde un uomo di cultura appassionato e rigoroso, un instancabile studioso che ha dedicato la sua vita alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale”, lo ricorda così l’attuale ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. I suoi funerali si svolgeranno presso la Basilica della Santissima Annunziata a Firenze il 6 febbraio alle ore 15.30.
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