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Nada Cella uccisa in ufficio, caso riaperto dopo quasi 30 anni. La maestra Annalucia Cecere rischia il processo

Pubblicato: 15/02/2024 14:25

Il processo per la morte di Nada Cella si riapre dopo 28 anni. Inizia l’udienza preliminare davanti al giudice Angela Nutini. In ballo, l’eventuale rinvio a giudizio di Annalucia Cecere, ex insegnante, accusata di essere stata lei a uccidere la segretaria del commercialista Marco Soracco, il 6 maggio 1996 a Chiavari, in provincia di Genova.
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“Oggi è un giorno triste”

“Oggi è un giorno triste”, ha commentato Silvana Smaniotto, madre di Nada Cella, all’ingresso in tribunale. La sospettata, Cecere, è difesa dagli avvocati Giovanni Roffo e Gabriella Martini, e non è presente in aula. La giudice dovrà decidere se rinviare a processo anche il commercialista e Marisa Bacchioni, l’anziana madre dell’uomo. Entrambi sono difesi dall’avvocato Andrea Vernazza.
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I due sono accusati di favoreggiamento e false dichiarazioni al pubblico ministero. Per la pm Gabriella Dotto, Cecere avrebbe ucciso la giovane nello studio del commercialista per rabbia e gelosia. Soracco e la madre avrebbero mentito nel corso delle indagini per evitare che si scoprissero affari poco trasparenti dello studio. In aula questa mattina erano presenti anche la sorella maggiore di Nada, Daniela, e la nipote. Oltre a Cecere erano assenti anche gli altri due accusati.

Il luogo del delitto

Delitto d’impeto

La tesi dell’accusa è che l’assassinio di Nada Cella fu un delitto d’impeto, nato dal desiderio che Cecere aveva di sistemarsi lavorativamente e sentimentalmente con Soracco. Sempre secondo gli avvocati, gli inquirenti non svolsero le indagini in modo impeccabile. Queste si concentrarono sulla figura di Soracco e ignorarono altri indizi che avrebbero dovuto portare alla docente.

Il caso era stato riaperto già nel maggio del 2021, grazie ai nuovi elementi forniti dalla criminologa Antonella Pesce Delfino. Annalucia Cecere, 54 anni, è accusata di omicidio volontario aggravato da crudeltà e futili motivi, mentre il commercialista Marco Soracco, e la madre Marisa Bacchioni sono indagati per favoreggiamento e false dichiarazioni al pm.

Cecere secondo l’accusa avrebbe ucciso Nada Cella “per motivi di rancore e gelosia verso la vittima per via della posizione da lei occupata all’interno dello studio di Soracco e la sua vicinanza a costui”.

I nuovi elementi d’indagine

Sarebbero gravi le responsabilità di Marco Soracco nell’aver coperto di delitto, al pari della madre, Marisa Bacchioni. Secondo gli investigatori, fare il nome di Cecere e ammettere che lui conosceva quella ragazza-madre che gli faceva avances avrebbe potuto avere ripercussioni negative sulla reputazione della famiglia.

E c’è poi la questione del “bottone ritrovato”. Sul luogo del delitto fu trovato un bottone che sembrava appartenere al cappotto di Cecere, ma questa pista non fu battuta dagli inquirenti dell’epoca. Essi si erano limitati a un confronto indiretto tramite fotografia, senza acquisirli fisicamente, ma il lavoro condotto oggi su quel fronte è più profondo di allora. Sono stati anche interpellati i massimi esperti in bottoni del Paese.

Secondo quanto emerso il bottone trovato sul luogo del delitto è compatibile con quelli trovati a casa di Cecere e se non fu giudicato tale è perché non era stato preso in considerazione un anello di plastica che lo ricopriva. Era fra l’altro un bottone abbastanza difficile da reperire sul mercato all’epoca, appartenente a un giubbotto maschile che secondo l’accusa apparteneva all’ex fidanzato di Cecere.

Punto debole delle nuove indagini, invece, l’esame del dna. Non sarebbero emersi elementi innovativi rispetto alle precedenti analisi, nonostante l’enorme avanzamento della tecnologia in questo campo.

I testimoni

Difficile anche la questione dei testimoni. La principale teste d’accusa di Cecere, una mendicante che l’avrebbe vista uscire sporca di sangue dal palazzo del commercialista, non è più in vita. Una vicina di casa della sospettata ha preferito restare anonima, ma ha riferito che la ragazza-madre nel ’96 le aveva confidato di aver ricevuto avances dal commericalista. Inoltre, quel giorno, aveva steso i panni lavati, scarpe comprese, in un momento della giornata, e soprattutto in un giorno che non erano i consueti.

Ultimo Aggiornamento: 15/02/2024 15:21