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Strage di Palermo, la svolta, arrestata la figlia Miriam: “Mio fratello e mia madre posseduti dallo stesso demone”

Pubblicato: 16/02/2024 11:56

Una strage dai contorni sempre più inquietanti, terribili, quella di Palermo. Segnata in queste ore dall’ennesima svolta nelle indagini: Miriam Barreca, l’unica sopravvissuta alla follia di Altavilla Milicia, è infatti indagata per concorso in omicidio per la morte dei fratelli Kevin ed Emanuel e della madre Antonella Salamone. Il gip ha disposto nei suoi confronti la custodia cautelare in carcere, dopo che nei giorni scorsi, quando ancora non era emerso il suo coinvolgimento, era stata affidata a una comunità protetta.

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La figlia Miriam, unica sopravvissuta, è stata arrestata

“La superstite, la figlia primogenita ha partecipato alle torture dei riti di purificazione. Ho trasmesso gli atti alla procura per i minorenni che ha competenza” ha annunciato il procuratore Ambrogio Cartosio nel corso di una conferenza stampa. Per la strage sono già in carcere Giovanni Barreca, padre e marito delle vittime, e una coppia di Palermo Sabrina Fina e Massimo Carandente. Secondo le prime indiscrezioni, Miriam avrebbe già ammesso le sue responsabilità. Con parole da far accapponare la pelle: la giovane avrebbe raccontato del seppellimento dei resti dei parenti, sottolineando come “in casa c’erano dei demoni”. Queste presenze sovrannaturali avrebbero “provocato cose negative alla famiglia” e per questo era stato necessario “scacciarli”. La madre e il fratello 16enne, a detta della sopravvissuta, sarebbero stati “posseduti dallo stesso demone”.

Il procuratore: “Una scena straziante”

«È una terribile tragedia, quando ci siamo trovati lì è stato uno strazio. Vedere i corpi in quelle condizioni è stato un dramma. Non c’è alcun motivo di enfatizzare quanto è successo. Il padre è un soggetto che da anni vive un delirio mistico dominato da una fanatica religiosità. Che pesa molto sui figli», ha aggiunto il procuratore. “La figlia ha dato il suo contributo per conoscere la verità. Quello che posso dire è che non è una ragazza qualunque, non è di una comune intelligenza e di una comune sensibilità». Così Ambrogio Cartosio, procuratore di Termini Imerese, parlando della figlia 17enne di Giovanni Barreca sfuggita alla strage in cui sono stati uccisi la madre, Antonella Salamone, e i fratelli, Kevin e Emanuel.

Una vicina: ” Giovanni mi sembrava diabolico, avevo paura di lui”

È al Giornale di Sicilia che una vicina di casa confessa: «Frequentavo la famiglia Barreca, almeno fino a quando Giovanni ha cambiato atteggiamento con me; a quel punto Antonella non veniva più da me. Giovanni mi sembrava diabolico, avevo paura di lui. Parlava del diavolo, una volta spense la luce di una Madonnina che avevo nel mio giardino, perché diceva che esisteva solo Dio. Diceva che i gatti sono il diavolo. La bambina più piccola parlava poco, Kevin amava gli uccelli, Miriam molto riservata. Antonella era una brava persona, mi raccontava che il marito la picchiava. Lei non stava bene ad Altavilla Milicia, voleva tornare a Novara».

“I presunti complici erano in casa durante gli omicidi”

I due coniugi palermitani, Sabrina Fina e Massimo Carandente, «erano presenti nella casa di Altavilla al momento dell’omicidio». ha spiegato il sostituto procuratore di Termini Imerese Manfredi Lanza. «Non abbiamo ancora i risultati dell’autopsia e quindi non sappiamo ancora come sono morti Antonella Salamone e i figli Kevin e Emanuel – ha aggiunto Cartosio – Possiamo però dire che la morte è stata causata da comportamenti messi in atto da Giovanni Barreca e dai due coniugi palermitani che per giorni hanno operato all’interno di quella casa».

Riti satanici e torture andavano avanti da un mese

I riti di esorcismo e le torture, nella casa di Altavilla dove vivevano i Barreca, duravano da circa un mese. È quanto emerso nella conferenza stampa sulla strage. «Sembra che la partecipazione alle torture – ha aggiunto il procuratore Cartosio – sia stata corale, l’unica che mi sento di escludere è la madre».

Ultimo Aggiornamento: 16/02/2024 15:44