Vai al contenuto

Nicola Barbato, morto il poliziotto eroe rimasto paralizzato dopo una sparatoria: aveva 61 anni

Pubblicato: 09/03/2024 11:39

È morto a 61 anni, a causa delle conseguenze di una malattia respiratoria, Nicola Barbato, il poliziotto ferito a colpi di pistola, nel 2015, durante una operazione antiracket nel quartiere Fuorigrotta di Napoli. A colpire l’uomo fu un estorsore della camorra che Barbato, insieme con un collega, voleva arrestare. Le ferite riportate costrinsero il poliziotto-eroe alla sedia a rotelle.

Numerosi, anche sul web, i messaggi di cordoglio alla famiglia e i ricordi dei colleghi che l’hanno conosciuto e con quali è stato impegnato nella lotta contro il crimine. “Carinaro, Caserta, la Campania, l’Italia e le forze dell’ordine sono orgogliose di Te”, hanno scritto in un accorato post i familiari dell’agente. Barbato lascia la moglie Angela, e i due figli Giovanna e Luigi.
Leggi anche: L’ascesa criminale di Tina Rispoli, il pentito non ha dubbi: “È lei la boss del clan Marino”

Quel terribile 24 settembre 2015

Il ferimento di Barbato è avvenuto il 24 settembre del 2015 nei pressi della stazione della Cumana di Fuorigrotta. All’epoca dei fatti, Barbato era impegnato in un’operazione antiracket sotto copertura insieme a un collega. L’agguato avvenne in via Leopardi poco dopo le 20. Il poliziotto era fermo in auto insieme al collega mentre stava effettuando un servizio di osservazione presso un negozio di giocattoli che aveva ricevuto una richiesta di pizzo. Dopo poco un uomo, Raffaele Rende entra nella vettura dei poliziotti aprendo lo sportello posteriore.

Nel giro di dieci secondi esplode diversi colpi d’arma da fuoco prima di fuggire a bordo di uno scooter insieme a un complice. Barbato, colpito alla nuca, verrà soccorso poco dopo e trasportato in condizioni disperate in ospedale. Il responsabile Raffaele Rende, 27 anni, viene arrestato tre giorni dopo, scovato dalla polizia a casa di un parente nel quartiere San Giovanni a Teduccio. Barbato, originario di Gricignano d’Aversa, rimase in coma per molto tempo e dopo circa un anno tornò finalmente a casa.

I due figli Luigi e Giovanna sono entrati in polizia

Nel dicembre 2018 Luigi e Giovanna, figli di Nicola, sono ufficialmente entrati in polizia. “Hanno idealmente ripreso il filo spezzato da quell’organizzazione criminale, vestendo la giubba del padre – scriveva l’account Facebook della polizia “Agente Lisa” -. Nicola rientra tra le vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata e per i congiunti c’è la possibilità di arruolarsi con un iter diverso da quello dei concorsi. Ora questi due ragazzi, che ho conosciuto quando erano a fianco del padre mentre gli appuntavano una medaglia sul petto, hanno frequentato il corso e hanno giurato fedeltà alla Repubblica insieme ad altri che hanno storie simili alle spalle. Benvenuti ragazzi e un saluto affettuoso a papà da tutti noi!”.

I funerali del sovrintendente della Polizia di Stato e medaglia d’oro al valor civile Nicola Barbato saranno celebrati alle 16 di domani, 10 marzo 2024, nella chiesa parrocchiale di San Giovanni evangelista di Teverola, in provincia di Caserta, città di cui era cittadino onorario.
Leggi anche: Scafati, arrestato il boss latitante della camorra Gabriele Pesacane

Continua a leggere su TheSocialPost.it