Condannato a 20 anni il diciassettenne che ha ucciso Giovanbattista Cutolo, 24 anni, il 31 agosto 2023 a Napoli. Lo ha deciso il giudice del Tribunale dei Minorenni di Napoli, accogliendo la richiesta formulata dal pm. A pronunciare la sentenza è stato il gup, Umberto Lucarelli. A chiedere i 20 anni di carcere è stato il pm Francesco Regine. L’avvocato dell’imputato aveva chiesto la messa in prova per il 17enne imputato, ma la richiesta non è stata accolta.
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La madre di Giogiò protestava fuori dal tribunale
«Vogliamo la giustizia, se non ci sarà faremo la rivoluzione civile». Lo ha gridato al megafono la mamma di Giovanbattista Cutolo, conosciuto da tutti come Giogiò. La mamma del ragazzo ucciso era con circa 50 persone all’esterno del Tribunale dei minori di Napoli.
Il minore, che ha scelto il rito abbreviato, ha confessato di aver sparato ma di non averlo fatto con l’intenzione di uccidere. Con i genitori di Giogiò erano in tribunale anche gli amici del ragazzo e della famiglia a cui la mamma ha invitato a gridare «giustizia» per l’omicidio del figlio.
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«Il giudice – aveva gridato la mamma – sia nei panni della mamma, del papà e della sorella, pensi a questo prima della della sentenza. Altro che rito abbreviato. Hanno ucciso mio figlio come se fosse il peggiore dei camorristi».
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La parole del padre di Giogiò prima della sentenza
I manifestanti avevano appeso un grande striscione all’ingresso del tribunale con la scritta «Vogliamo giustizia per Giogiò» e molti sono arrivati con strumenti musicali perché Giogiò era un musicista di talento e faceva parte dell‘Orchestra Scarlatti junior. «Spero -aveva detto al megafono il padre del ragazzo, Franco Cutolo – in una pena esemplare, ho fiducia nel giudice. Ci vogliono interventi seri del governo in generale sui minori, ma prima delle nuove politiche sociali ci vogliono misure subito. Il primo problema sono le armi, troppe in mano ai minori. Lui avrà una pena ridotta perché è minorenne ma questa non è giustizia».
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