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Il pm chiede l’ergastolo per Alessia Pifferi: “Voleva fare l’attrice e sentiva il bisogno di sbarazzarsi di Diana”

Pubblicato: 12/04/2024 19:53

Per Alessia Pifferi è stato chiesto l’ergastolo. La donna, 38 anni, si trova in carcere per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di 18 mesi, abbandonata da sola in casa per sei giorni nel luglio 2022. Il pm di Milano Francesco De Tommasi ha chiesto la condanna al carcere a vita per la donna, accusata dalla Procura, davanti alla Corte d’Assise, di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dai motivi abietti e futili e dal fatto di aver ucciso la figlia. Nel corso della sua durissima requisitoria, durata quasi sei ore, il pm ha spiegato: “Non ha avuto il coraggio di ucciderla. Non è affetta da alcuna patologia e ha lasciato al destino il fatto di sbarazzarsi di sua figlia”. Per il pubblico ministero, la donna non meriterebbe attenuanti di alcun tipo perché “non c’è stata resipiscenza, ha sempre mentito, ha recitato una parte e lo ha fatto per egocentrismo, lo ha fatto anche oggi”.

De Tommasi ha poi aggiunto: “”Oggi si è rivolta a tutta Italia e lo ha fatto tradendo il suo desiderio, quello più recondito, di essere una diva, una attrice, il suo sogno sin da bambina, si è rivolta a tutti gli italiani come se le sue responsabilità non fossero altro che cosa sua. «Non ha mai mostrato una vera assunzione di responsabilità e si è scrollata di dosso il peso di ciò che ha fatto. Ha agito con dolo diretto perché l’evento non era solo altamente probabile ma era certo”.

Il pm chiede l’ergastolo per Alessia Pifferi

Per il pm, nella morte della bambina ci sarebbero “due aggravanti indiscutibili: Quella di aver ucciso la figlia e quella evidente dei futili motivi, se si considera la sproporzione nell’agire come ha agito in quanto madre, si è disinteressata della figlia per andare a divertirsi, a rilassarsi, per avere i suoi spazi col compagno. Se vuoi i tuoi spazi, o non fai figli o puoi chiedere aiuto qualora tu non riesca a prendertene cura”. Invece Alessia Pifferi “ha ammesso di aver lasciato la bimba sola in casa altre volte e ciò in una progressione sempre più crescente, sorretta sempre dalla sua volontà criminosa, fino a che non ha raggiunto il suo obiettivo: voleva divertirsi e la figlia la legava”.

Gli interventi della parte civile (il legale della sorella e della madre dell’imputata) e della difesa si terranno nel corso dell’udienza del prossimo 13 maggio. Il presidente della Corte Ilio Mannucci Pacini a fine udienza ha richiamato i cronisti al “rispetto del processo”, dopo che nelle scorse ore l’imputata si è trovata di fronte un muro di telecamere e telefonini.

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