Al Tg2 Post va in onda una puntata sul Made in Italy del vino. Si apre il capitolo sulle donne, nicchia di mercato sempre più in espansione, tanto nel consumo quanto nella produzione stessa. E la scrittrice Antonella Boralevi piazza due o tre frasi intrise di pregiudizio e pseudoscienza che fanno indignare il web. Al punto che a tre giorni dalla messa in onda della puntata, non accennano ancora a sgonfiarsi le polemiche.
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“Le donne bevono come prima fumavano una sigaretta, ma dovrebbero fare attenzione…”
Fa ancora discutere sui social l’uscita di Antonella Boralevi nella puntata del Tg2 Post di mercoledì scorso, 17 aprile. La scrittrice, ospite in studio per parlare di Made in Italy in bottiglia, ha voluto dire la sua sulla relazione, presunta e tutta da dimostrare, che le donne avrebbero con il vino.
“Una donna deve sempre combattere con quella parte di sé che non si sente all’altezza. Le donne bevono come prima fumavano una sigaretta, bevono per darsi un tono“. E ancora: “Non abbiamo bisogno del bicchiere di vino per sapere di essere di valore, meglio una piccola dose e soprattutto mai bere da sole in casa”.
L’ipotesi scientifica
Ipotesi, questa, condivisa anche dal presidente della commissione nazionale sicurezza alimentare, Giorgio Calabrese, che chiama in causa la scienza. “Le donne, metabolicamente, hanno un’enzima minore: se gli uomini possono bere un bicchiere, le donne è meglio che ne prendano mezzo”.
Gli fa eco Boralevi: “Ecco, appunto, la scienza ce lo conferma”. E in chiusura del programma anche il sommelier e maestro cerimoniere della presidenza del Consiglio, Alessandro Scorsone, ha fornito una spiegazione del perché le donne bevono vino. “Il vino è poesia. Uno straordinario mezzo per conoscere le persone e soprattutto per conquistarle, ecco perché alle donne piace sempre quando viene servito un calice di vino”.
Il video della trasmissione
I commenti indignati
Oltre a “non bere vino da soli” l’altra regola dovrebbe essere “non bere vino prima di fare una trasmissione in tv”, nota un utente. “Tempi difficili, ragazzi resistete!”, scrive un altro. “Ma è un programma comico?”, si domanda ironicamente qualcun altro.