Porta a Porta e Bruno Vespa al centro di una furiosa polemica. A costare caro al noto conduttore Rai è un fermo immagine diventato virale sui social in poche ore: la foto mostra lo studio della trasmissione di Rai1 mentre, durante l’ultima puntata, si discute di aborto. Insieme a Vespa in studio ci sono cinque ospiti e uno in collegamento video: tutti uomini però. Il caos dovuto al fatto di aver parlato dell’argomento legato al corpo femminile per eccellenza e di averlo fatto senza interpellare neanche una donna, ha portato a reagire anche la Presidente Marinella Soldi, che ha fatto notare al conduttore e giornalista il grossolano errore.
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Proteste veementi contro Bruno Vespa
A far rimbalzare per prima la polemica contro Bruno Vespa nei palazzi della politica è stata la senatrice del Pd Annamaria Furlan: “Prende forma l’Italia del governo Meloni: un paese in cui c’è posto solo per una donna, la presidente del Consiglio. A tutte le altre sono preferiti gli uomini”.
Le fa eco poco dopo la collega deputata Dem Ilenia Malavasi: “Sette azzimati uomini a parlare di aborto e consultori: ieri sera a Porta a Porta, sul canale principale della tv pubblica, è andata in onda la rappresentazione precisa dell’ideologia di Governo (e non solo): nessuna donna coinvolta su temi che riguardano la salute riproduttiva femminile e la libertà di scelta. A un certo punto ne hanno messa una, in video, un’ostetrica, ripresa di spalle. E questo è quanto”.
E poi, ancora. Secondo il capogruppo di Alleanza verdi sinistra al Senato, Peppe De Cristofaro, componente della commissione di Vigilanza Rai, si tratta di “una cosa gravissima, una violazione del codice etico dell’azienda, su cui presenteremo un’interrogazione in commissione di Vigilanza Rai e sulla quale chiederò alla presidente Floridia di convocare l’amministratore delegato Sergio e il direttore generale Rossi”.
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La risposta di Vespa a Marinella Soldi
Bruno Vespa ha fatto sapere di aver risposto a soldi con quelle che lui deve aver ritenuto argomentazioni valide, ma che somigliano un po’ troppo ad un arrampicarsi sugli specchi: “Non può essere insensibile alle presenze femminili chi da direttore del Tg1 affidò a tre donne la conduzione delle 13.30. Al di là della circostanza specifica che credo di aver ampiamente chiarito, ho ricordato che la reputazione di Porta a Porta nasce dall’ospitare politici molto rappresentativi. Ebbene ci sono soltanto 5 donne (Pd e M5S) su 18 presidenti, vicepresidenti e presidenti dei gruppi parlamentari dei primi 5 partiti. In ogni caso faremo il possibile per garantire alle donne il ruolo che meritano”.