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Femminicidio Tramontano, il video del ritrovamento del topicida nello zaino di Impagnatiello

Pubblicato: 27/04/2024 10:18

Alessandro Impagnatiello possedeva il veleno per topi nello zaino che portava con sé. La verità emerge dai video della perquisizione domestica che avrebbe poi preceduto il suo arresto. E a destare sospetti è la risposta di getto che il trentenne dà agli inquirenti. Il nodo del processo riguarda la premeditazione del femminicidio di Giulia Tramontano, che l’uomo ha già confessato. Ma la preparazione dell’assassinio condurrebbe l’imputato a una condanna all’ergastolo. Il video mostrato in diretta durante la trasmissione Mediaset, Quarto Grado.
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Impagnatiello in una delle prime udienze in tribunale

La risposta di Impagnatiello

“Il veleno per topi? Ce l’ho perché quando ci fumiamo le canne post lavoro, sui gradoni di piazza Croce Rossa, arrivano della pantegane enormi. Lo buttiamo un po’ in giro”. Questa la risposta, un po’ troppo immediata, che I’ex barman dà agli inquirenti che perquisiscono il suo zaino. L’acquisto del topicida, avvenuto sei mesi prima, insieme ai guanti in lattice comprati qualche giorno prima e alla scoperta di uno scantinato che l’imputato diceva di non possedere, sono i punti cardine che sostengono l’aggravante della premeditazione nel femminicidio di Giulia Tramontano.

Il topicida è stato acquistato un mese dopo la notizia della gravidanza di Giulia. Le ricerche su internet dimostrano l’interessamento riguardo l’avvelenamento di donne in gravidanza per mezzo del topicida. Da diverse settimane la sua compagna lamentava tremendi dolori allo stomaco che venivano attribuiti alla gravidanza.

A uccidere Giulia, comunque non è stato il topicida, perché venuto allo scoperto come marito e padre infedele, dopo l’incontro tra lei e A., amante a sua insaputa ed ex collega del barista, il trentenne inferisce 37 coltellate alla compagna, tentando poi di occultare il cadavere. I sospetti che abbia agito sotto il consiglio della madre o di qualcun altro non trovano al momento appigli solidi.

Le avvocatesse che lo difendono hanno una strategia tutta impostata sul delitto d’impeto, giustificato dalla profonda ferita narcisistica dell’essere stato umiliato dalle due donne, che hanno scoperto la sua infedeltà. La difesa s’incardina sulle stesse parole di Impagnatiello: “Non ero più io a condurre le relazioni”.

Il video mandato in onda durante la trasmissione Mediaset colpisce per la pronta risposta e la freddezza di Impagnatiello, che la sera prima aveva ucciso la sua compagna.