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Astrazeneca ritira il suo vaccino: cosa c’è dietro la decisione

Pubblicato: 04/05/2024 09:51
Astrazeneca

La notizia ha del clamoroso: Astrazeneca ha chiesto e ottenuto la revoca dell’autorizzazione a immettere in commercio il suo vaccino contro il Covid Vaxzevria. Uno dei colossi dell’era Covid, dunque, fa un passo indietro, travolto dagli scandali e dalla montagna di cause che nel Regno Unito e non solo stanno fortemente danneggiando l’azienda farmaceutica a causa degli effetti avversi gravi, in alcuni casi mortali. In Gran Bretagna, infatti, l’Alta Corte sta esaminando le denunce fatte dalle vittime degli eventi avversi riunite in una class action da 100 milioni di sterline. L’azienda ha così deciso di togliere il vaccino da mercato. La domanda, come ricostruisce Patrizia Floder Reitter su LaVerità, è stata presentata il 5 marzo 2024, e la Commissione europea ha concesso la revoca lo scorso 27 marzo. Sandra Gallina, direttore generale per la Salute e la sicurezza alimentare della Commissione europea, ha firmato il documento nel quale si legge che la revoca “è applicabile a decorrere dal 7 maggio 2024”. Però sul sito dell’Aifa, Vaxzevria figura già “revocato”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Il vaccino di Astrazeneca, così come gli altri per il Covid, venne autorizzato in fretta e furia senza i dovuti controlli, saltando diversi protocolli. Fin dall’inizio destò diversi sospetti a causa degli effetti avversi gravi e di alcune morti sospette. In Italia ricordiamo ad esempio quelle del giovane militare Paternò e della 18enne Camilla Canepa. Morti che indussero prima i giudici e poi il governo a sospenderne la somministrazione di massa. In quell’arco di tempo furono circa 68,8 milioni le dosi di Vaxzevria somministrate a over 18 in Europa, “tra segnalazioni di lotti difettosi, allarmi puntualmente ridimensionati sui rischi di trombosi che invece provocarono la morte di diverse persone, sospensione delle somministrazioni e altre caotiche indicazioni”. (Continua a leggere dopo la foto)

Intanto Astrazeneca dà un taglio al passato, togliendo dal mercato il suo primo vaccino anti Covid, e lavora già a un nuovo prodotto a mRna, che è ancora in «fase 1». Il colosso, dunque, non vuole restare indietro rispetto a Pfizer e Moderna. Pochi giorni fa Astrazeneca era stata costretta ad ammettere in tribunale che il suo vaccino poteva provocare trombosi con trombocitopenia (Tts), ma con la revoca della commercializzazione del vaccino, sottolinea Floder reitter, Astrazeneca non sarà più obbligata a presentare i risultati di uno studio che poteva dare risposte ancora più preoccupanti sulla frequenza della Tts nei vaccinati con il suo farmaco. Si chiude una pagina nera.

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