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Processo a Salvini, il post di Viktor Orban: “Sei il nostro eroe”

Pubblicato: 16/09/2024 14:01
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Il processo contro Matteo Salvini per il caso Open Arms si è trasformato subito in una questione politica. E le polemiche non accennano a placarsi. Al termine dell’udienza di Palermo, in cui sono stati chiesti sei anni di reclusione per il leader della Lega, i tre pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi, hanno consegnato una memoria scritta al collegio giudicante presieduto da Roberto Murgia: 237 pagine che ripercorrono le ragioni dell’accusa. E sono parole durissime.


Ma a difendere il “Capitano” ci pensa il suo storico alleato politico Viktor Orban. “Il patriota più coraggioso d’Europa punito per aver fermato l’immigrazione. – scrive il primo ministro ungherese in un post pubblicato su X – Chi difende l’Europa viene costantemente penalizzato. Cosa sta succedendo? Matteo Salvini è il nostro eroe!”.


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Le gravi accuse dei pm a Salvini

L’imputato è responsabile di sequestro di persona, oltreché di rifiuto di atti d’ufficio. – si legge nella memoria dei pm palermitani – Ha violato i confini del diritto con una serie di provvedimenti illegittimi, indubbiamente a vantaggio della propria immagine di politico intransigente nella gestione del fenomeno migratorio. La condotta tipica del reato di sequestro di persona è rappresentata dal compimento di atti che privano taluno della propria libertà personale (…) atti che possono avere natura commissiva o anche omissiva, purché la condotta del soggetto agente sia illegittima”.

Il blocco della nave era illegittimo perché sul ministro dell’Interno gravava l’obbligo di indicare il place of safety, il porto sicuro, alla nave della Ong Open Arms che aveva soccorso i migranti. – proseguono i magistrati – È necessario rispondere a una serie di quesiti per verificare se sussistessero elementi, sia di fatto che di diritto, in grado di esonerare il ministro dell’Interno dall’obbligo di rilasciare il place of safety. O di ritardarlo. Non c’era alcun rischio di terroristi a bordo. Non c’era da parte dell’Ong un’attività di trasferimento illegale di migranti. Non aveva senso mandare la nave in Spagna, i migranti erano stremati per tanti giorni di navigazione. Non si poteva impedire la conclusione di eventi di soccorso. Il ministro dell’Interno ben conosceva la situazione di pericolo a bordo”.

“Perché Salvini è colpevole”

Salvini voleva proseguire la politica dei porti chiusi anche contro il diritto. – si legge ancora nel documento – Quel decreto, fondato già su una norma traballante, giammai poteva svincolare lo Stato italiano dalle proprie responsabilità previste dalle leggi del mare e da quelle, anche nazionali, in tema di accoglienza dei minori. Salvini era consapevole che il suo non provvedere perpetuava, sin da subito, un impietoso e illegittimo stato di restrizione di 147 persone. Inerzia dell’imputato, che non ha fatto altro che incidere, aggravandolo, sullo stato di privazione della libertà personale, sotto il duplice profilo della possibilità del libero movimento sulla nave e della possibilità di libero movimento fuori dal natante”.

La volontarietà dell’illegittimità degli atti commessi è dimostrata dal consapevole e a lui noto caos istituzionale, interno e internazionale, che si generò. Anche i più alti obiettivi, seppur governativi, devono essere perseguiti attraverso le leggi vigenti o attraverso norme all’uopo promulgate, ma mai con strumenti illeciti. L’imputato nel condurre la propria politica dei porti chiusi aveva adottato una posizione di intransigenza che lo portava, non solo ad affermazioni drastiche sui social incompatibili rispetto ai suoi doveri amministrativi di rilasciare i place of safety, ma a ritenere di potere stravolgere le regole”, concludono i pm di Palermo.

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