
Il processo sul caso Bibbiano si conclude con l’assoluzione degli imputati dall’accusa di abuso d’ufficio, in quanto “il fatto non è previsto dalla legge come reato”. A pronunciare la sentenza è stato il collegio dei giudici del Tribunale di Reggio Emilia, presieduto da Sarah Iusto, con a latere Michela Caputo e Francesca Piergallini. La vicenda giudiziaria, iniziata circa cinque anni fa e al centro di un acceso dibattito pubblico e politico, riguardava presunti affidi illeciti di minori nel comune di Bibbiano.
Tra gli imputati figura anche l’ex sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti, che era stato accusato di abuso d’ufficio per l’affidamento del servizio di psicoterapia alla onlus “Hansel e Gretel” di Torino e alla struttura pubblica “La Cura” di Bibbiano. L’assoluzione segna la fine del coinvolgimento di Carletti nel processo, nel quale il politico era imputato solo per questo reato.
La difesa: “La fine di un incubo per Carletti”
Gli avvocati di Carletti, Vittorio Manes e Giovanni Tarquini, hanno accolto la sentenza con sollievo, descrivendola come “la fine di un incubo” per l’ex sindaco, che aveva affrontato il lungo percorso giudiziario con determinazione, respingendo le accuse mosse contro di lui. La difesa ha sottolineato come il loro assistito abbia mantenuto sempre ferme le proprie convinzioni e principi, sostenendo la correttezza del suo operato durante tutto il processo.
“Abbiamo seguito Carletti fin dall’inizio di questo calvario giudiziario, difendendolo con convinzione in ogni sede e smontando progressivamente le gravi accuse iniziali che lo riguardavano,” hanno dichiarato i legali, facendo riferimento al fatto che in origine le imputazioni a carico del loro assistito fossero quattro.
Un caso che ha scosso l’opinione pubblica
Il caso Bibbiano aveva sollevato un acceso dibattito politico e mediatico in Italia, alimentando polemiche sulla gestione degli affidi e sulle procedure adottate nei servizi sociali. L’inchiesta riguardava presunti affidi irregolari e maltrattamenti subiti dai bambini coinvolti, generando un forte impatto sull’opinione pubblica.
Con la sentenza odierna, il Tribunale di Reggio Emilia ha messo un punto fermo su una vicenda che aveva suscitato ampie discussioni, riconoscendo che, in base alla normativa vigente, le accuse di abuso d’ufficio non configuravano un reato.
L’assoluzione degli imputati rappresenta un momento di chiusura per una vicenda complessa e controversa, che ha visto coinvolti diversi operatori dei servizi sociali e figure istituzionali locali. Resta, tuttavia, l’eredità di un caso che ha messo in luce criticità e sollevato interrogativi sulla gestione degli affidi familiari nel sistema italiano.